Giovedì, 28 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

  LE LETTURE DELLA DOMENICA  

PRIMA LETTURA (Ml 3,19-20)
Sorgerà per voi il sole di giustizia.

Dal libro del profeta Malachìa

Ecco: sta per venire il giorno rovente come un forno.
Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà – dice il Signore degli eserciti – fino a non lasciar loro né radice né germoglio.
Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 97)

Rit: Il Signore giudicherà il mondo con giustizia.

Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.

Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne
davanti al Signore che viene a giudicare la terra.

Giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine.

SECONDA LETTURA (2Ts 3,7-12)
Chi non vuole lavorare, neppure mangi.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési

Fratelli, sapete in che modo dovete prenderci a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi.
Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi.
Sentiamo infatti che alcuni fra voi vivono una vita disordinata, senza fare nulla e sempre in agitazione. A questi tali, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, ordiniamo di guadagnarsi il pane lavorando con tranquillità.

VANGELO (Lc 21,5-19)

Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

IL SANTO

1/san lorenzo.jpgSan Lorenzo O’Toole

Il 14 novembre la Chiesa fa memoria di San Lorenzo O’Toole (Lorcan Uà Tuathail), che fu arcivescovo della città irlandese di Dublino.
Di lui non si conoscono con precisioni le origini anche perché non esistono molti documenti storici.
Nacque nel 1128 a Castledermot, piccolo villaggio dell’odierna contea di Kildare in Irlanda. La famiglia era di sangue nobilie e lui fu educato nei migliori ambienti dell’epoca e fu affidato alle cure dei monaci presenti nell’abbazia di Glendalough.
Nel 1154 fu eletto abate di quel monastero all’età di 27 anni.
In questo ruolo Lorenzo si fece apprezzare non solo per il giudizio della sua gestione, ma anche e soprattutto per lo spiccato senso di carità verso il prossimo in difficoltà.
Egli contribuì anche alla fondazione dell’abbazia di Baltinglass per i Cistercensi e di una casa per i Canonici Agostiniani a Ferns.
La sua santità personale era ravvivata ogni anno da un ritiro di quaranta giorni nella grotta di S. Kevin a Glendalough.

Dopo otto anni come abate fu eletto arcivescovo di Dublino nel 1162, grazie ai diversi meriti che gli furono riconosciuti tra cui quello di essere molto amato e stimato dai propri fedeli.

Da vescovo ebbe modo di imporre al mondo del clero una vita meno sfarzosa e più vicina ai problemi della gente.
Quando nel 1169 i Normanni invasero l’Irlanda, Lorenzo si trovò in una posizione difficile. Suo cognato, re del Leinster, infatti, aveva chiamato i Normanni dall’Inghilterra e sua nipote fu data in sposa a Strongbow, capo degli invasori. Durante il secondo assedio di Dublino nel 1170, fu incaricato di negoziare con i Normanni, ma la città fu presa mentre ancora procedevano le trattative.
Egli però fece fronte all’occupazione anglo-normanna dell’Irlanda senza eccessivi sforzi. Quando Enrico II giunse nell’isola e convocò un sinodo a Cashel, Lorenzo accettò la Bolla papale Laudabiliter con cui il papa inglese Adriano II autorizzava Enrico II a operare in Irlanda.

Nel 1173 prese parte al terzo sinodo Lateranense.
Nel 1180, si recò in Inghilterra per incontrare Enrico II in qualità di ambasciatore, ma il re inglese lo mandò in esilio per punizione.

Si recò in Bretagna e in Normandia, dove si ammalò e morì il 14 novembre 1180, a 52 anni, nella casa dei Canonici di San Vittore ad Eu. Fu poi seppellito nella chiesa di Eu.

Daniela Catalano

Data: 10/11/2016



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