Giovedì, 28 Marzo 2024
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Mons. Guido Marini
Vescovo

Convegno dell'Azione Cattolica sulla Scuola

Imparare a dire “noi”!

1/gruppo roma.jpgROMA - Sabato 4 marzo si è svolto a Roma, presso l’aula Barelli della Domus Mariae, il convegno sul tema “Imparare a dire noi! Scuola, alleanze, processi” organizzato dalla Presidenza di Azione Cattolica, dal Movimento Studenti di AC e dal Movimento di Impegno Educativo di AC.

Al tavolo dei relatori tutte le componenti del mondo della scuola: un dirigente, un’insegnante, uno studente, una coppia di genitori.

A rappresentare gli studenti italiani il nostro segretario diocesano del MSAC Matteo Limoncini in una tavola rotonda che ha visto dialogare i vari comparti che agiscono nella scuola sulle diverse questioni che sono particolarmente significative nel contesto scolastico odierno con particolare attenzione alle esperienze di alleanze messe in campo per far fronte ai cambiamenti in atto.

Nel primo giro di interventi a ciascuno dei relatori è stato chiesto di riflettere, a partire dal proprio ruolo ed esperienza, sul “senso” della scuola oggi, cioè sul compito che essa può e deve svolgere nell’attuale contesto e in un’ottica di servizio alla crescita delle persone e alla rigenerazione del tessuto sociale e civile.

Limoncini, partendo dalla sua esperienza, ha raccontato di una scuola con grandi potenzialità, ma anche con diverse contraddizioni.
Una scuola nella quale ha incontrato insegnanti che credono nella formazione e insegnanti che fanno informazione, insegnanti che sostengono gli studenti in un percorso di maturazione e insegnanti che vedono i propri studenti solo come vasi da riempire di nozioni.

Ha anche lanciato un appello ai professori: “Noi ragazzi abbiamo bisogno di voi! Abbiamo bisogno di docenti che credono nella scuola, abbiamo bisogno di docenti che ci facciano appassionare alla cultura, abbiamo bisogno di docenti che credano veramente in quello che fanno, non ce ne facciamo niente di insegnanti che timbrano il cartellino, non ce ne facciamo niente di insegnanti cinici e indifferenti che pensano solo al programma, ai voti, alle verifiche, abbiamo bisogno di insegnanti che siano educatori, che siano un punto di riferimento, abbiamo bisogno di insegnanti strabici.

Sì, strabici. Abbiamo bisogno di insegnanti che guardino con un occhio appassionato al programma e con l’altro occhio alla storia personale di ogni ragazzo”.

Nella ripresa dell’intervento Matteo ha raccontato come l’AC è già impegnata a dire “noi” nelle scuole nella nostra diocesi.

L’equipe diocesana ha condiviso proposte con gli studenti del movimento presenti nei vari istituti e qualcosa ha preso forma e si sta realizzando: dalla consultazione degli studenti per l’attivazione di materie opzionali, alle attività di “peer education”, agli incontri con i giovani richiedenti asilo presenti nelle nostre città.
Non ultimo incontri di approfondimento su argomenti scelti dagli studenti stessi (la cura del creato, l’approfondimento delle tematiche connesse al quesito referendario del dicembre scorso, la conoscenza di momenti di storia nazionale avvicinando la figura e il caso di Aldo Moro) e trattati da figure competenti.

Da ricordare l’incontro-dialogo degli studenti del Liceo Galilei di Voghera con il vescovo Vittorio in un autentico scambio reciproco di racconti su speranze e sogni.

Matteo è stato accompagnato da una delegazione diocesana di cui facevano parte compagni delle diverse scuole, insegnanti e l’assistente diocesano del MSAC di recente nomina don Luca Ghiacci.
Tutti impegnati in un Movimento che, oltre ad animare la vita scolastica nel cuore della sua organizzazione, ha lo scopo principale di rendere gli studenti protagonisti nel proprio percorso formativo e promotori di dialogo attivo alla costante ricerca di alleanze capaci di radicare sempre più la scuola sul territorio nel quale trovare il proprio ambiente vitale.

Riportare la scuola al centro è compito di tutti: per questo l’Azione Cattolica promuove iniziative diversificate e continua a dialogare nell’ottica del “noi” coinvolgendo anche il livello diocesano, in particolare attraverso l’Ufficio di pastorale della scuola e il servizio di pastorale giovanile, perché le belle alleanze che si creano possano iniziare processi di cambiamento che potranno nel tempo dare frutti positivi per la comunità scolastica che resta uno degli ambienti decisivi per la formazione delle giovani generazioni, indicatore fondamentale per la tenuta democratica, lo sviluppo e l’impegno civile di un intero Paese.

Equipe MSAC

Data: 15/03/2017



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