Giovedì, 28 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

II DOMENICA DI AVVENTO: La riflessione del Vescovo

PRIMA LETTURA (Bar 5,1-9)
Dio mostrerà il tuo splendore a ogni creatura.

Dal libro del profeta Baruc

Deponi, o Gerusalemme, la veste del lutto e dell’afflizione,
rivèstiti dello splendore della gloria
che ti viene da Dio per sempre.
Avvolgiti nel manto della giustizia di Dio,
metti sul tuo capo il diadema di gloria dell’Eterno,
perché Dio mostrerà il tuo splendore
a ogni creatura sotto il cielo.
Sarai chiamata da Dio per sempre:
«Pace di giustizia» e «Gloria di pietà».
Sorgi, o Gerusalemme, sta’ in piedi sull’altura
e guarda verso oriente; vedi i tuoi figli riuniti,
dal tramonto del sole fino al suo sorgere,
alla parola del Santo, esultanti per il ricordo di Dio.
Si sono allontanati da te a piedi,
incalzati dai nemici;
ora Dio te li riconduce
in trionfo come sopra un trono regale.
Poiché Dio ha deciso di spianare
ogni alta montagna e le rupi perenni,
di colmare le valli livellando il terreno,
perché Israele proceda sicuro sotto la gloria di Dio.
Anche le selve e ogni albero odoroso
hanno fatto ombra a Israele per comando di Dio.
Perché Dio ricondurrà Israele con gioia
alla luce della sua gloria,
con la misericordia e la giustizia
che vengono da lui.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 125)
Rit: Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.

Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.

Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.

SECONDA LETTURA (Fil 1,4-6.8-11)
Siate integri e irreprensibili per il giorno di Cristo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli, sempre, quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia a motivo della vostra cooperazione per il Vangelo, dal primo giorno fino al presente. Sono persuaso che colui il quale ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù.
Infatti Dio mi è testimone del vivo desiderio che nutro per tutti voi nell’amore di Cristo Gesù. E perciò prego che la vostra carità cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di quel frutto di giustizia che si ottiene per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio.

VANGELO (Lc 3,1-6)
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!

+ Dal Vangelo secondo Luca

Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto.
Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa:
«Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».

IL SANTO DELLA SETTIMANA

1/PANCRASIO.JPGSan Pietro Pascasio

Oggi, 6 dicembre, la Chiesa ricorda San Pietro Pascasio, religioso e sacerdote mercedario spagnolo che morì martire, vittima dell’integralismo islamico nel lontano 1300.
Pedro Pascual, il suo nome spagnolo, nacque a Valencia nel 1227 e la sua nascita fu attribuita all’intercessione di San Pietro Nolasco verso i suoi genitori, da lungo tempo sterili e che in suo onore lo chiamarono Pietro.
I suoi primi studi li fece presso i Benedettini; nel 1241 si recò all’Università di Parigi e fu compagno di studio di San Bonaventura e di San Tommaso. Dopo la laurea fu ordinato sacerdote.

Tornato a Valencia fu nominato canonico e si dedicò alla predicazione, finché nel 1250 entrò nell’Ordine di Maria della Mercede.

Cominciò a insegnare teologia e lettere nel convento di Saragozza e fra i suoi discepoli ebbe anche Sancio, figlio del re Giacomo I, che accompagnò poi a Viterbo dove il giovane fu nominato vescovo di Toledo da papa Clemente IV, il 31 agosto 1266. Collaborò con Sancio nella direzione della Diocesi, finché questi caduto prigioniero dei Mori, fu decapitato nel 1275.
Negli anni seguenti il santo percorse la Spagna e il Portogallo, predicando, portando conforto ai cristiani schiavi degli arabi e costruendo vari conventi per l’Ordine dei Mercedari, che era stato fondato da San Pietro Nolasco nel 1218.

Nel 1291 per conto dell’Ordine partì per Roma, predicando per tutta la Francia e l’Italia, arrivando ad Orvieto il 26 agosto 1291, dove si trovava papa Niccolò IV; nel 1296 era di nuovo a Roma dove papa Bonifacio VIII, lo nominò vescovo di Jaén, consacrandolo nella basilica di San Bartolomeo all’isola Tiberina.

Tornato in Spagna lavorò per riordinare la sua diocesi, che era senza vescovo da sei anni, a causa dell’occupazione dei musulmani.

E visitando la diocesi fu catturato dagli arabi nel 1297 e trasportato a Granada sede del re musulmano Moley Mahomed che lo fece suo schiavo, ma essendo tributario diretto del re di Castiglia, gli diede la libertà di girare in città per confortare gli schiavi e istruire i cristiani liberi.
Nel suo stato di semilibertà poté scrivere di vari argomenti teologici e dottrinari, come sull’immacolato concepimento della Vergine, anticipando la dottrina di Giovanni Duns Scoto.

Dalle sue opere si vede la sua conoscenza delle lingue del tempo e anche dell’arabo, dell’ebraico e aramaico.

I musulmani, irritati dalle conversioni che lui operava, lo rinchiusero in prigione, condannandolo alla decapitazione il 6 dicembre 1300.

Il suo culto fu confermato da papa Clemente X il 14 agosto 1670.

Daniela Catalano

 

Data: 07/12/2018



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