Giovedì, 28 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI

SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI

LE LETTURE

PRIMA LETTURA (At 12,1-11)
Ora so veramente che il Signore mi ha strappato dalla mano di Erode.

Dagli Atti degli Apostoli

In quel tempo il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa. Fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. Vedendo che ciò era gradito ai Giudei, fece arrestare anche Pietro. Erano quelli i giorni degli Àzzimi. Lo fece catturare e lo gettò in carcere, consegnandolo in custodia a quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, col proposito di farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua.
Mentre Pietro dunque era tenuto in carcere, dalla Chiesa saliva incessantemente a Dio una preghiera per lui. In quella notte, quando Erode stava per farlo comparire davanti al popolo, Pietro, piantonato da due soldati e legato con due catene, stava dormendo, mentre davanti alle porte le sentinelle custodivano il carcere.
Ed ecco, gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Àlzati, in fretta!». E le catene gli caddero dalle mani. L’angelo gli disse: «Mettiti la cintura e légati i sandali». E così fece. L’angelo disse: «Metti il mantello e seguimi!». Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non si rendeva conto che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell’angelo: credeva invece di avere una visione.
Essi oltrepassarono il primo posto di guardia e il secondo e arrivarono alla porta di ferro che conduce in città; la porta si aprì da sé davanti a loro. Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l’angelo si allontanò da lui.
Pietro allora, rientrato in sé, disse: «Ora so veramente che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da tutto ciò che il popolo dei Giudei si attendeva».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 33)
Rit: Il Signore mi ha liberato da ogni paura.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.

SECONDA LETTURA (2Tm 4,6-8.17-18)
Ora mi resta soltanto la corona di giustizia.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Figlio mio, io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede.
Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.
Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone.
Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

VANGELO (Mt 16,13-19)
Tu sei Pietro, a te darò le chiavi del regno dei cieli.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

LA SANTA

Santa Margherita Bays

1/margherita.jpgIl 27 giugno, dallo scorso anno, la Chiesa venera tra i santi la svizzera Margherita Bays, canonizzata il 13 ottobre 2019 da Papa Francesco.
Nacque l’8 settembre 1815 nella frazione La Pierraz, a Siviriez, nel Cantone di Friburgo in Svizzera, seconda di sette figli in una famiglia di agricoltori.

Verso i 15 anni imparò a fare la sarta, mestiere che esercitò per tutta la vita. Esclusa la possibilità di consacrarsi come religiosa, Margherita preferì rimanere nubile dedicandosi alla famiglia e alla parrocchia.

Nel 1860 il fratello Claude, che dirigeva la fattoria di famiglia, sposò Josette una delle domestiche di casa, che manifestò subito la sua antipatia per la santa, la quale, al contrario continuò a servire la famiglia sopportando con carità le ingiurie. Il suo atteggiamento portò alla fine la cognata a chiederle perdono e a riappacificarsi con lei.

Anche con gli altri membri del-la famiglia Margherita fu sempre paziente: accolse la sorella rientrata a casa dopo un matrimonio fallito, un fratello finito in prigione e un nipote nato fuori dal matrimonio della cui educazione si occupò lei.

Ogni giorno partecipava alla Messa, il momento più importante della sua giornata e la domenica si fermava a lungo in adorazione, pregava la Via Crucis e recitava il rosario.

Si dedicò in parrocchia all’istruzione religiosa dei bambini, insegnando loro il catechismo e delle giovani ragazze, preparandole alla futura condizione di spose e madri.

Aiutava i poveri e visitava i malati e i moribondi.
Nel 1853 le fu diagnosticato un tumore intestinale. Chiese alla Madonna di guarirla da quella malattia ma allo stesso tempo di sostituirla con sofferenze che la facessero partecipare alla Passione di Gesù. Guarì l’8 dicembre 1854, nel giorno in cui Pio IX proclamava il doma dell’Immacolata Concezione. Da allora ricevette le stigmate, la cui origine mistica fu dichiarata dal vescovo di Losanna e Ginevra, dopo gli opportuni esami medici, e le portò fino alla morte.
Nel suo corpo apparvero le cinque piaghe del Crocifisso e ogni venerdì alle ore 15, e per tutta la Settimana Santa, Margherita riviveva le sofferenze di Gesù dal Getsemani al Calvario.
Nel 1860 entrò nel Terz’Ordine Francescano.
Margherita sopportò dolori sempre più intensi e morì il 27 giugno 1879, festa del Sacro Cuore; le sue spoglie sono nella chiesa parrocchiale di Siviriez.
Fu beatificata il 29 ottobre 1995. Il miracolo per la canonizzazione è stato quello di una bambina di due anni, rimasta illesa dopo essere finita sotto le ruote di un trattore.

Daniela Catalano

Data: 27/06/2020



Archivio Notizie


Diocesi di Tortona

p.zza Duomo, 12
15057 Tortona (AL)

CONTATTACI

Il magazine della Diocesi

Il Popolo

VEDI ONLINE

oppure

SCARICA L'APP

La radio ufficiale della Diocesi

RadioPNR

VEDI ONLINE

oppure

SCARICA L'APP


©2023 - Diocesi di Tortona