Venerdì, 19 Aprile 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

LE LETTURE

PRIMA LETTURA (1Sam 26,2.7-9.12-13.22-23)
Il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano.

Dal primo libro di Samuèle

In quei giorni, Saul si mosse e scese nel deserto di Zif, conducendo con sé tremila uomini scelti d’Israele, per ricercare Davide nel deserto di Zif.
Davide e Abisài scesero tra quella gente di notte ed ecco, Saul dormiva profondamente tra i carriaggi e la sua lancia era infissa a terra presso il suo capo, mentre Abner con la truppa dormiva all’intorno. Abisài disse a Davide: «Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che io l’inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo e non aggiungerò il secondo». Ma Davide disse ad Abisài: «Non ucciderlo! Chi mai ha messo la mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito?».
Davide portò via la lancia e la brocca dell’acqua che era presso il capo di Saul e tutti e due se ne andarono; nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò: tutti dormivano, perché era venuto su di loro un torpore mandato dal Signore.
Davide passò dall’altro lato e si fermò lontano sulla cima del monte; vi era una grande distanza tra loro. Davide gridò: «Ecco la lancia del re: passi qui uno dei servitori e la prenda! Il Signore renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà, dal momento che oggi il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano sul consacrato del Signore».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 102)
Rit: Il Signore è buono e grande nell’amore.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.
Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono.

SECONDA LETTURA (1Cor 15,45-49)
Come eravamo simili all’uomo terreno, così saremo simili all’uomo celeste.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita.
Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale.
Il primo uomo, tratto dalla terra, è fatto di terra; il secondo uomo viene dal cielo. Come è l’uomo terreno, così sono quelli di terra; e come è l’uomo celeste, così anche i celesti.
E come eravamo simili all’uomo terreno, così saremo simili all’uomo celeste.

VANGELO (Lc 6,27-38)

Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

IL BEATO

Beato John Sullivan

1/venerabile padre Sullivan.jpgIl 13 maggio 2017 è stato beatificato John Sullivan, sacerdote gesuita irlandese che la Chiesa commemora il 19 febbraio. Nacque a Dublino l’8 maggio 1861 da padre protestante e da madre cattolica.

Secondo l’usanza del tempo, ricevette la religione del padre e fu battezzato nella Chiesa protestante il 15 giugno 1861.

Fu educato con affetto e gli fu impartita una valida istruzione.

Nel 1873 si iscrisse nella più importante scuola protestante irlandese del tempo e poi entrò al Trinity College di Dublino per gli studi classici. Alla morte del padre lasciò l’Irlanda e continuò gli studi di diritto al Lincoln’s Inn di Londra, dove conseguì il titolo di avvocato nel 1888.
Amava la Grecia e fu durante un soggiorno al monastero sul Monte Athos che decise di adottare la religione di sua madre. Nel dicembre 1896, all’età di 35 anni, fu accolto nella Chiesa Cattolica dai gesuiti di Londra e cambiò radicalmente la sua vita.

Attribuì questa scelta alle preghiere di sua madre. Iniziò il suo noviziato a Tullabeg il 7 settembre 1900, all’età di 39 anni, lasciando alle spalle una brillante carriera di avvocato e di studioso. Dopo i suoi voti semplici l’8 settembre 1902, si dedicò agli studi di filosofia e di teologia dimostrando una dedizione profonda alla preghiera e alla vita religiosa ed era sempre disposto ad aiutare gli altri.
I suoi compagni, per la maggior parte ragazzi tra i 17 e i 20 anni, rimanevano impressionati dalla completa assenza di qualsiasi sentimento di superiorità nei loro confronti e dalla semplicità con cui accettava anche le più umili incombenze della casa. Non faceva nulla per mettersi in mostra, anzi spesso manifestava la sua inadeguatezza agli uffici che riceveva. Accettava le critiche e le sgarbatezze altrui.

Fu ordinato sacerdote il 28 luglio 1907 e destinato al corpo insegnante del Clongowes Wood College a Kildare, dove trascorse la maggior parte della vita come insegnante di latino e greco, dal 1919 al 1924 fu Rettore del Rathfarnham Castle, la casa di formazione della Compagnia di Gesù a Dublino.
Era disponibile per i malati, i poveri e per quanti si trovavano in necessità e condusse molte persone a Dio. Andava in bicicletta a visitare malati e bisognosi indipendentemente dalla distanza e dal tempo.

Mangiava poco e dormiva solo qualche ora, trascorrendo la maggior parte del suo tempo davanti al S.S. Sacramento.

Morì il 19 febbraio 1933 per una trombosi dell’intestino nella residenza sanitaria “St. Vincent”, a poca distanza dalla casa paterna. La tomba è nella chiesa dei gesuiti a Dublino.

Daniela Catalano

Data: 19/02/2022



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