Martedì, 19 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

Seconda Settimana comunitaria dell’Oratorio “San Giovanni Bosco” di Voghera.

Un cammino meraviglioso insieme

VOGHERA - Dal 18 al 25 marzo, 8 giovani dell’Oratorio “San Giovanni Bosco” di Voghera hanno vissuto la Settimana comunitaria, insieme ai loro educatori e a don Cristiano Orezzi, all’insegna della condivisione della quotidianità e dell’amicizia.

Questo secondo periodo ha coinvolto un gruppo di adolescenti delle classi 2005 e 2006. Per dare un contenuto più profondo e importante a questo tempo trascorso insieme, i protagonisti si sono interrogati sul tema delle relazioni, elemento fondamentale nella vita di tutti, specialmente in un’età critica come l’adolescenza.

In questo ambito sono stati indagati diversi tipi di relazione, grazie all’aiuto di vari ospiti che, nel corso delle serate, hanno raccontato la loro visione e la loro esperienza sulle relazioni.
Nella prima serata, con l’aiuto di don Cristiano, è stato introdotto il tema, ponendo l’accento su tre dimensioni della relazione: spirito, anima e corpo.

Sabato sera le ospiti sono state due suore della Congregazione della Madonna della Neve di Savona, suor Gabriella e suor Antonietta, che hanno parlato della loro relazione con lo Spirito Santo, della loro vocazione e dell’importanza della relazione con sè stessi.
A loro si è unito anche il vescovo, Mons. Marini, che ha voluto conoscere personalmente i protagonisti e ha dialogato con loro.

Gli incontri sono proseguiti da lunedì sera.

Il primo giorno della nuova settimana nella canonica del Duomo, sede della settimana comunitaria, sono arrivati tre amici di lunga data dell’Oratorio: don Daniele Lottari, la psicologa Morena Dabusti e il professore di educazione fisica Paolo Barbieri.

Con loro è stato affrontato, in una sorta di tavolo di discussione, rispettivamente la relazione con lo spirito, l’anima e il corpo.

Infine, mercoledì, per concludere gli ospiti sono stati quattro amici dell’associazione “Ascolta l’Africa” di Novi Ligure che hanno portato la loro testimonianza di relazione con il prossimo, che non necessariamente è vicino geograficamente, per cultura, per colore della pelle e per tradizioni.
Durante la settimana, gli educatori hanno condiviso con i ragazzi la bellezza della quotidianità, la semplicità dei piccoli gesti, la spontaneità dei sorrisi ma anche il peso della fatica, della stanchezza fisica e le difficoltà.

Giorno dopo giorno è cresciuto l’affiatamento di un gruppo che era già molto solido, avendo condiviso un percorso di formazione settimanale iniziato lo scorso ottobre.

Ognuno ha imparato a ritagliarsi i suoi spazi e a comprendere quali potessero essere le proprie responsabilità e i compiti da svolgere come in una normale famiglia.

Perché proprio una famiglia è quella che si è creata grazie al fatto di aver condiviso e vissuto tutto insieme, esattamente come si fa nella “tradizionale” quotidianità familiare.

Importante come le diversità, proprio come quelle che esistono nella famiglia d’origine, sono state forse l’elemento che più ha sostenuto il percorso di crescita personale.

Il rischio che tra persone che non hanno mai vissuto insieme potessero sorgere delle frizioni dovute al carattere e alle abitudini di ciascuno era presente, ma, al contrario e un po’ inaspettatamente, proprio le differenze hanno permesso di intessere delle relazioni più vere e profonde che si resteranno dentro per tutta la vita.
Uno dei momenti più importanti della giornata era quello della compieta serale.
Durante la breve preghiera, ognuno condivideva ciò per cui era grato della giornata e questo ha permesso a tutti di aprirsi agli altri.

Con il passare delle sere i pensieri condivisi hanno raggiunto un grado di profondità e di intimità sempre maggiore e questo è sicuramente il sintomo del fortissimo legame che si è creato.

Se già prima c’era la consapevolezza che si poteva contare sull’altro, ora si ha la certezza che nelle difficoltà, così come nei momenti felici, l’appoggio reciproco non verrà mai a mancare perché questo è ciò che accade tra i componenti di una vera famiglia.

Al termine di una settimana indimenticabile un sentimento di tristezza ha accompagnato i pensieri dei partecipanti. Sicuramente, però, non si tratta di una fine ma dell’inizio di qualcosa di molto più grande e bello.

Gianluca Panebianco

Data: 01/04/2022



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