L’incaricato diocesano del “Sovvenire” promuove la partecipazione dei fedeli per la firma nella dichiarazione dei redditi e per le offerte deducibili
TORTONA - Con l’inizio del mese di maggio parte la campagna della Cei per l’8xmille e domenica 7 sarà la giornata di sensibilizzazione per la firma nella dichiarazione dei redditi. La Chiesa cattolica, grazie all’8xmille provvede alle necessità di culto e pastorale di 226 diocesi italiane, a opere finalizzate ai beni culturali e a progetti caritativi in tutta Italia e anche all’estero.
L’8xmille, inoltre, è fondamentale per il sostentamento dei sacerdoti, insieme alle offerte deducibili per il clero, che sono una voce perfettamente distinta, anche se l’una non esclude l’altra.
Chi sceglie di destinarlo alla Chiesa cattolica, infatti, può poi fare tra novembre e dicembre un’offerta a favore del sostentamento del clero. Da sottolineare è il diverso valore ecclesiale dei due gesti.
Proprio perché non costa nulla, l’8xmille è per il credente un atto di coerenza con la propria fede, mentre l’offerta per il clero ha un maggior valore di partecipazione ecclesiale poiché comporta un esborso personale, sia pure ripagato in parte dal vantaggio della deducibilità in sede di dichiarazione dei redditi, anche nel caso in cui non sia obbligato alla presentazione della dichiarazione.
Ogni diocesi ha un incaricato diocesano per il “Sovvenire”, ovvero per il sostegno economico alla Chiesa. Il termine “sovvenire” ricorda il documento dell’Episcopato italiano redatto in occasione dell’istituzione dell’8xmille, intitolato appunto “Sovvenire alle necessità della Chiesa - Corresponsabilità e partecipazione dei fedeli”.
L’incaricato per Tortona, designato dal vescovo, è il diacono permanente Stefano Cagnoni che manterrà l’incarico per il quinquennio 2023 – 2028, subentrato dal mese di marzo a Mario Merendi, diacono permanente, che ha da poco terminato il mandato.
A lui spetta il compito di promuovere nella Comunità Diocesana la necessaria sensibilizzazione con iniziative adatte, mantenendo gli opportuni contatti con l’Istituto Diocesano Sostentamento Clero.
Si tratta di una forma di partecipazione, determinata dalle libere scelte dei cittadini contribuenti, in occasione della dichiarazione dei redditi. Il diacono Merendi ha spiegato che l’8xmille è stato istituito nel 1985, in seguito all’Accordo fra la Santa Sede e la Repubblica Italiana di revisione del Concordato lateranense del 1929.
In questo modo lo Stato mette a disposizione di tutti i contribuenti una quota corrispondente all’8xmille del gettito complessivo dell’Irpef (l’imposta sul reddito delle persone fisiche).
Lo scorso anno, in vista della Giornata del Sovvenire, Merendi ha realizzato un approfondimento sulla situazione italiana dal quale è emerso che in un Paese con oltre 2 milioni di famiglie in povertà assoluta, la tendenza a firmare per l’8xmille continua a essere in calo, con una decrescita del 7,1% di fedeli contribuenti. La perdita è avvenuta soprattutto tra i giovani e tra quanti frequentano poco le parrocchie.
Pur essendoci alcuni segnali positivi nell’ultimo anno, le offerte sono ancora poche per coprire i costi del clero ed è, dunque, necessario far crescere la partecipazione dei fedeli al sostentamento del clero.
«Come nelle comunità cristiane delle origini, – ha detto Merendi – il sacerdote è sostenuto da tutta la comunità, in modo che possa dedicarsi totalmente all’annuncio del Vangelo e alle opere a favore dei fratelli.
Ogni fedele, ogni famiglia e ogni parrocchia italiana che dona la sua offerta ai sacerdoti non contribuisce solo alle necessità quotidiane del suo parroco, ma anche a quelle di tanti altri preti, parroci in comunità più piccole e meno fortunate del nostro Paese, lontane geograficamente ma in comunione fraterna le une con le altre».
L’incaricato diocesano per il sostegno economico alla Chiesa può offrire un supporto di coordinamento alle iniziative connesse alla promozione del sostegno economico alla Chiesa e contribuisce alla formazione e al consolidamento di una nuova coscienza di corresponsabilità e partecipazione alla vita e alla missione della Chiesa mediante il sostegno economico da parte dei fedeli.
Diffonde poi un’adeguata informazione su tali forme di sostegno, sostiene l’attuazione in Diocesi delle iniziative promosse dal “Servizio Nazionale” della C.E.I. e promuove nella vita diocesana uno stile di trasparenza nell’amministrazione dei beni economici.
«Sicuramente è importante – ha sottolineato Merendi – creare l’occasione per parlare del “Sovvenire” in modo chiaro, semplice e diretto.
In virtù della sinodalità che la Chiesa italiana sta sperimentando, si auspica la nascita nella comunità di uno spirito di comunione, collaborazione, dialogo, coinvolgimento, relazione con le diverse realtà».
Lo scorso anno è stato presentato un progetto dalla Cei che coinvolgeva 5000 parrocchie impegnate nella raccolta di firme per la certificazione unica tra maggio e giugno e poi nella raccolta di donazioni tra novembre e dicembre.
Questo ha permesso la nascita di una rete di relazioni che ha ridato alla parrocchia la funzione di aggregatore territoriale, ha creato entusiasmo tra i fedeli e favorito la relazione con l’Istituto di Sostentamento del Clero (I.D.S.C.).
«Le comunità locali – ha aggiunto Merendi – sono cellule vive della Chiesa universale.
Le regioni, le diocesi e le parrocchie insieme sono chiamate a coinvolgere tutti i loro membri nell’attività di promozione attraverso la riscoperta del contatto personale con i fedeli, specialmente con i più fragili come i pensionati».
Daniela Catalano
Data: 05/05/2023
Archivio Notizie: L’8xmille per il sostentamento dei sacerdoti italiani