Venerdì, 29 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

I Domenica di Quaresima: la riflessione e l'Omelia del Vescovo

I Domenica di Quaresima: la riflessione e l'Omelia del Vescovo

Proponiamo la riflessione di mons. Vittorio Viola, Vescovo di Tortona, in occasione della I Domenica di Quaresima.

 

TESTO

Carissimi siamo alla prima domenica di quaresima, tempo favorevole, tempo che il Signore ci dona per la nostra conversione, per poterci ancora una volta raggiungere con la grazia della sua pasqua. Il tempo di quaresima è un percorso, un cammino, ha delle tappe precise, abbiamo iniziato questo cammino indossato l’abito della cenere che, dice la nostra caducità, dice il nostro desiderio di conversione, i nostri gesti di penitenza, la nostra supplica intensa rivolta a Dio. In questo giorno, nel giorno delle ceneri la chiesa ci ha dato gli strumenti necessari per camminare in questo tempo di quaresima che sono l’elemosina, le opera di carità, la preghiera, il digiuno, le opere di penitenza. Abbiamo un abito, abbiamo gli strumenti ci viene anche tracciato un percorso che ci porterà a Gerusalemme. Noi siamo in cammino verso Gerusalemme per poter fare con Gesù a Gerusalemme l’esperienza della pasqua. Percorso che si snoda nelle cinque domeniche del tempo di quaresima sempre inizia con due luoghi precisi. Sempre inizia il cammino della quaresima con il deserto delle tentazioni e con il Tabor della trasfigurazione la prima e la seconda domenica. Quest’anno poi le letture ci porteranno nel tempio ad ascoltare la parola di Gesù, lui il nuovo tempio, il suo corpo è il nuovo tempio. Ci porterà a guardare al segno del serpente innalzato nel deserto da Mosè come segno profetico dell’innalzamento di Gesù sulla croce e nella quinta domenica saremo sotto terra come il chicco di grano che se non muore non può dare frutto. Un percorso che ci aiuta a ricomprendere l’alleanza che il Signore è venuto a stabilire con noi, appunto nell’offerta della sua vita per noi sulla croce. Siamo quindi alla prima domenica nel deserto, sono luoghi precisi nei quali noi dovremmo stare, dando nomi precisi di ciò che significhino questi luoghi per noi questi luoghi, se vogliamo arrivare a Gerusalemme. Il primo luogo, appunto, è il deserto così come Marco ci ha raccontato nella sua narrazione sintetica. Luogo nel quale Gesù viene condotto dallo Spirito. Potrà sembrarci sorprendente questo fatto che lo Spirito anziché custodire Gesù tenendolo lontano dal luogo della tentazione lo esponga alla tentazione nel deserto. È lo stesso Spirito che si è manifestato nel momento del suo battesimo, il brano che precede quello che abbiamo ascoltato. Momento nel quale il Padre ha proclamato sul Figlio una parola decisiva, per noi, per la conoscenza di lui, decisiva per la missione di Gesù. Il primo versetto del primo canto del servo sofferente di Isaia al capitolo 42:- “ questo è il Figlio mio prediletto in lui mi sono compiaciuto”. È l’inizio dei quattro canti che noi ascolteremo nella settimana santa il lunedì, il martedì, il mercoledì i primi tre canti, il venerdì nella proclamazione della passione del Signore il quarto canto, quello che sempre ci sorprende per la corrispondenza, descrittiva della passione di Gesù con la descrizione di Isaia. Perché è importante quella parola perché è la parola del Padre che nel momento del battesimo di Gesù al Giordano proclama sul Figlio. Ed è parola alla quale il Figlio si dispone ad obbedire, puntualmente, versetto per versetto, appunto, come avverrà nei giorni della passione. Questa è la proposta che il Padre fa al Figlio,  il modo di come il Padre pensa la missione del Figlio come Messia. Sta al Figlio scegliere, per questo lo Spirito lo porta nel deserto, perché nel deserto che è luogo dell’incontro con Dio, ma anche luogo della tentazione, nel deserto Gesù dovrà scegliere di essere Messia come il Padre ha appena rivelato a lui, nella parola di Isaia. Luogo quindi della decisione, luogo dove Gesù si troverà a contatto appunto con altre possibilità, con la voce suadente con chi gli prospetta altre possibilità di essere Messia. Ed è qui che lui inizia con la sua obbedienza e la lettera agli Ebrei dice:-  egli ha imparato fino ad arrivare in modo perfetto alla croce. Quindi luogo della decisione. È questo è anche per noi il deserto dove noi stiamo nella prima domenica di quaresima è il luogo della decisione, il luogo dove siamo chiamati a fare la nostra scelta se ascoltare la voce di Dio e compiere la sua voluttà su di noi, o se seguire la voce suadente di altri strade che non ci portano ad una conoscenza di lui, non ci portano ad una pienezza di vita. Sempre il tentatore ci inganna, sempre abbiamo di fronte a noi la possibilità di una scelta. Questo cammino di quaresima inizia con questa possibilità, scegliere Dio, l’ascolto della sua parola, l’obbedienza alla sua parola. Questo tempo che è il tempo favorevole, propizio buono, per noi, per la nostra vita. Tempo che appunto inizia con questo annuncio che proclama la gioia per il fatto che il tempo è compiuto, il regno è vicino, sta a noi accogliere questo annuncio  con la nostra conversione. E più che essere un nostro sforzo di accumulare qualche piccolo sacrificio o di osservare qualche piccolo proposito, di questo facciamo esperienza continuamente della nostra fragilità della nostra determinazione. E quindi più che essere opera nostra è permettere che lo Spirito faccia in noi ciò per cui è stato mandato in noi. Cioè trasformi la nostra vita nella vita del Figlio e in questo sta la nostra conversione nel lasciarci trasformare. Dicevamo abbiamo gli strumenti, le opere di carità, la preghiera, l’ascolto della parola, e le opere di penitenza che ci richiamano a questo nostro desiderio di conversione. Vogliamo quindi stare insieme nel deserto, imparare da Gesù come si sta di fronte alla tentazione, forti nella parola che abbiamo ricevuto per iniziare insieme questo cammino che ci porterà a Gerusalemme a vivere insieme la gioia profonda della pasqua.

PROPONIAMO L'OMELIA DEL VESCOVO (Celebrazione presso la Parrocchia di Broni).

 

 

TESTI DELLE LETTURE DELLA SANTA MESSA

PRIMA LETTURA (Gen 9,8-15)
L’alleanza fra Dio e Noè liberato dalle acque del diluvio.

Dal libro della Gènesi

Dio disse a Noè e ai suoi figli con lui: «Quanto a me, ecco io stabilisco la mia alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di voi, con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e animali selvatici, con tutti gli animali che sono usciti dall’arca, con tutti gli animali della terra. Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutta alcuna carne dalle acque del diluvio, né il diluvio devasterà più la terra».
Dio disse:
«Questo è il segno dell’alleanza,
che io pongo tra me e voi
e ogni essere vivente che è con voi,
per tutte le generazioni future.
Pongo il mio arco sulle nubi,
perché sia il segno dell’alleanza
tra me e la terra.
Quando ammasserò le nubi sulla terra
e apparirà l’arco sulle nubi,
ricorderò la mia alleanza
che è tra me e voi
e ogni essere che vive in ogni carne,
e non ci saranno più le acque per il diluvio,
per distruggere ogni carne».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 24)

Rit: Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà.

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza. 

Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
Ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.

Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.

SECONDA LETTURA (1Pt 3,18-22) 
Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi, Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito. E nello spirito andò a portare l’annuncio anche alle anime prigioniere, che un tempo avevano rifiutato di credere, quando Dio, nella sua magnanimità, pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l’arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell’acqua. 
Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi; non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo. Egli è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le Potenze.

VANGELO (Mc 1,12-15)

Gesù, tentato da satana, è servito dagli angeli

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

Data: 21/02/2015



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