Sabato, 20 Aprile 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Le letture della domenica

PRIMA LETTURA (Gen 2,18-24)
I due saranno un’unica carne.

Dal libro della Gènesi

Il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda».
Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l’uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse.
Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo.
Allora l’uomo disse:
«Questa volta
è osso dalle mie ossa,
carne dalla mia carne.
La si chiamerà donna,
perché dall’uomo è stata tolta».
Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 127)

Rit: Ci benedica il Signore tutti i giorni della nostra vita.

Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.

La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa.

Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.

Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!
Possa tu vedere i figli dei tuoi figli!
Pace su Israele!

SECONDA LETTURA (Eb 2,9-11)
Colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine.

Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli, quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti.
Conveniva infatti che Dio – per il quale e mediante il quale esistono tutte le cose, lui che conduce molti figli alla gloria – rendesse perfetto per mezzo delle sofferenze il capo che guida alla salvezza.
Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli.

VANGELO (Mc 10,2-16)

L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

LA SANTA 

Santa Giovanna Emilia De Villeneuve

1/santa giovanna_1.jpgIl 2 ottobre la Chiesa ricorda Santa Giovanna Emilia De Villeneuve, religiosa francese. Beatificata il 5 luglio 2009 a Castres sotto il pontificato di Benedetto XVI, è stata canonizzata da papa Francesco a Roma lo scorso 17 maggio.

Nacque a Tolosa, il 9 marzo 1811 e trascorse un’infanzia agiata, essendo la terza figlia del Marchese Louis de Villeneuve. Crebbe al castello d’Hauterive (Tarn) dove suo padre, dava lavoro a numerose persone nella sua nuova industria della lavorazione del cuoio.
Dai suoi genitori ricevette valori profondi. Alla giovane età di 14 anni rimase orfana di madre e tre anni dopo, morì sua sorella Octavie. Émilie divenne la padrona di casa al castello d’Hauterive.
La sua amica Coraly de Gaïx, sua confidente, la descrisse come una persona solitaria e generosa verso le persone bisognose. Fin da adolescente, la Madonna, divenne la sua compagna e la sua confidente.
Voleva sempre stare con i poveri, gli ammalati, i carcerati, le prostitute e dimostrare loro l’amore di Dio. Lei voleva essere con loro in relazione di parità, rendere loro la dignità di esseri umani sull’esempio di Gesù.

Lasciò suo padre nel 1836 per fondare una congregazione per servire i poveri. Fondò, l’8 dicembre 1836, con altre due ragazze la Congregazione delle suore dell’Immacolata Concezione, soprannominate suore blu a causa dell’abito blu, che indossano.
La prima comunità si stabilì in una piccola casa a Castres. Attente alle necessità dei più poveri che le circondano, esse accoglievano ragazze bisognose, occupandosi pure dei carcerati.

Aprirono poi una seconda comunità dove si occupoarono dell’educazione dei bambini, del catechismo e delle cure ai malati.
Nel 1848, la santa inviò alcune suore in Senegal. L’anno seguente in Gambia e in Gabon. Malgrado la distanza, Emilie, che rimase in Francia, mantenne uno stretto legame con le sue Suore attraverso una regolare corrispondenza epistolare.
Nel 1853, Emilie decise di non essere più superiora generale.
Morì l’anno dopo, il 2 ottobre 1854, di colera dopo aver offerto la sua vita perchè l’epidemia, che aveva colpito Castres, si fermasse.

Data: 30/09/2015



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