Giovedì, 28 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

III DOMENICA DI AVVENTO - GAUDETE: La Riflessione del Vescovo

Le letture della domenica  

PRIMA LETTURA (Sof 3,14-18)
Il Signore esulterà per te con grida di gioia.

Dal libro del profeta Sofonìa

Rallègrati, figlia di Sion,
grida di gioia, Israele,
esulta e acclama con tutto il cuore,
figlia di Gerusalemme!
Il Signore ha revocato la tua condanna,
ha disperso il tuo nemico.
Re d’Israele è il Signore in mezzo a te,
tu non temerai più alcuna sventura.
In quel giorno si dirà a Gerusalemme:
«Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!
Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te
è un salvatore potente.
Gioirà per te,
ti rinnoverà con il suo amore,
esulterà per te con grida di gioia».

SALMO RESPONSORIALE (Is 12)

Rit: Canta ed esulta, perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.

Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.

Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.

SECONDA LETTURA (Fil 4,4-7)
Il Signore è vicino!

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino!
Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti.
E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.

VANGELO (Lc 3,10-18)
E noi che cosa dobbiamo fare?

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

IL SANTO

1/san giovanni 2_1.jpgSan John (Giovanni) Roberts

Oggi, 10 dicembre, la Chiesa fa memoria di san John (Giovanni) Roberts, martire inglese, nato nel 1577 nel Galles.
Anche l’Inghilterra, con la Scozia e il Galles, ebbe le sue persucuzione anticattoliche che durarono dal 1535 e al 1681.
Il primo a scatenarla fu Enrico VIII, che provocò lo scisma della Chiesa Anglicana. Morirono in 150 anni di persecuzioni, migliaia di cattolici inglesi che rifiutarono i giuramenti di fedeltà al re, nuovo capo della religione di Stato.
Primi a morire nel 1535, furono 19 monaci certosini, l’ultima vittima fu il primate d’Irlanda Oliviero Plunkett, l’11 luglio 1681.
A partire dal 1886 i martiri furono beatificati e un gruppo noto come i “Quaranta Martiri d’Inghilterra e Galles” furono canonizzati il 25 ottobre 1970 da Paolo VI.
John Roberts, che è tra questi, intraprese gli studi con l’aiuto di un anziano sacerdote e, sebbene educato come un protestante, fu sempre cattolico nel cuore.
Nel 1598 fu ufficialmente accolto nella Chiesa cattolica. S’iscrisse al collegio inglese di Valladolid, in Spagna, dove ricevette l’abito benedettino assumendo il nome di Fratel Giovanni di Merioneth.

Quando nel 1602 il papa permise ai benedettini di Valladolid e Montecassino di partecipare alla missione in terra inglese il santo partì per l’isola con un compagno.
A Londra si susseguirono nei suoi confronti ripetuti arresti, imprigionamenti, rilasci ed esili.

Divenne noto come il “parroco di Londra” e riuscì a convertire molte persone.
Il 5 novembre 1605, dopo la scoperta della Congiura delle polveri, fu arrestato in casa di uno dei cospiratori e rinchiuso nella prigione di Westminster.
Fu poi liberato ed esiliato. Verso la fine del 1607 fece ritorno in Inghilterra e arrestato di nuovo.
Fuggito fu ripreso e  con l’aiuto dell’ambasciatore francese fu ancora esiliato.
In occasione di una seconda epidemia di peste in Inghilterra, all’inizio del 1610 tornò per l’ultima volta sull’isola per prestare soccorso.
La prima domenica d’Avvento fu arrestato mentre stava terminando di celebrare l’Eucaristia in una abitazione privata.

Fu imputato con un altro sacerdote ed entrambi rifiutarono di sottomettersi alla nuova Chiesa inglese scismatica.
Entrambi furono condannati a morte e la mattina del 10 dicembre 1610 furono trasportati a Tyburn e impiccati.
Le loro teste furono poi esposte sul Ponte di Londra. In seguito però le sue reliquie andarono perse.

Data: 11/12/2015



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