Giovedì, 28 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

Messaggio Clarisse

«Preparate la strada... sgombrate i sentieri... appianate la via... colmate ogni burrone…» 

Carissimi fratelli e sorelle,

queste le parole che ascoltiamo ogni anno dal profeta Isaia durante l’Avvento. Eppure sempre più le strade che portano al Natale appaiono ingombrate da tante cose, al punto che ci sembra di giungere a quel giorno impreparati, presi in contropiede, catapultati in qualcosa che poi non riusciamo a gustare fino in fondo.
Troppe cose occupano di pretese la nostra vita, troppe cose che creano ingombro e frastuono, spegnendo il mistero dell’attesa...
E al tempo stesso sempre più cresce in noi il desiderio di non vivere un Natale che sia solo una data sul calendario.

Al di là dei tanti colori e delle tante luci con cui possiamo addobbare le nostre case e le nostre strade, il vero Natale è ruvida paglia, è povertà, essenzialità: cruda realtà su cui Dio si appoggia per far fiorire un germoglio di fragilità, un Dio bambino! La terra, quella terra che sporca le mani, la terra della nostra fragilità e debolezza, ora esulta e si racchiude a scaldare questo germoglio.

Il vero Natale non è la vuota rievocazione, forse un po’ magica e sentimentale, di qualcosa ormai lontana nel tempo, ma è quello che accade dentro di noi, nel grembo della nostra storia: è quella fragile speranza di vita che germoglia anche tra le tante preoccupazioni quotidiane, quella flebile luce – lanterna in una grotta – che rischiara dolce la nostra notte.

Fragile germoglio è per noi anche questa comunione di sorelle venute da quattro continenti diversi, riunite insieme dalla Provvidenza, a cantare le lodi di Dio altissimo e ad intercedere pace e salvezza per la Chiesa e per il mondo in questa città di Roma, dalle strade ingombre di tanto “altro”.
E in questo frastuono noi vorremmo essere sempre di più presenza semplice e gioiosa dell’umile Natale del Signore, spazio di silenzio e di accoglienza nel frastuono di voci e di suoni.

Nel ringraziare ciascuno di voi per la vostra generosa premura per questo piccolo gregge di Sorelle Povere, diamo lode a Dio insieme a voi per la larghezza dei suoi benefici: tante nuove sorelle si sono unite a noi in questo anno, e se da una parte abbiamo salutato Sr. Chiara Emerenziana che il 20 aprile ci ha lasciate per il cielo, dall’altra abbiamo accolto con gioia il “sì” di Suor Petra Maria, che il 21 novembre ha vestito il saio francescano ed ha iniziato il tempo di noviziato.

A tutti voi, che ci seguite da lontano o da vicino in questa meravigliosa strada di luce, auguriamo con cuore di sorelle di saper accogliere e custodire, lungo lo scorrere dei giorni del nuovo anno, la vita nuova che in Gesù piccolino nasce per ogni uomo!

Le Sorelle del monastero S. Chiara - Roma

Data: 16/12/2015



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