Venerdì, 29 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

V DOMENICA DI QUARESIMA : la video riflessione del Vescovo

Le letture della domenica  

PRIMA LETTURA (Is 43,16-21)
Ecco, io faccio una cosa nuova e darò acqua per dissetare il mio popolo.

Dal libro del profeta Isaìa

Così dice il Signore,
che aprì una strada nel mare
e un sentiero in mezzo ad acque possenti,
che fece uscire carri e cavalli,
esercito ed eroi a un tempo;
essi giacciono morti, mai più si rialzeranno,
si spensero come un lucignolo, sono estinti:
«Non ricordate più le cose passate,
non pensate più alle cose antiche!
Ecco, io faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?
Aprirò anche nel deserto una strada,
immetterò fiumi nella steppa.
Mi glorificheranno le bestie selvatiche,
sciacalli e struzzi,
perché avrò fornito acqua al deserto,
fiumi alla steppa,
per dissetare il mio popolo, il mio eletto.
Il popolo che io ho plasmato per me
celebrerà le mie lodi».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 125)

Rit: Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.

Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.

Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.

SECONDA LETTURA (Fil 3,8-14)
A motivo di Cristo, ritengo che tutto sia una perdita, facendomi conforme alla sua morte.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede: perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti.
Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.

VANGELO (Gv 8,1-11)

Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

IL SANTO

1/bernardo1_1.jpgSan Bernardo di Capua

Il santo di questa settimana, che la Chiesa ricorda il 12 marzo, è un vescovo dell’XI secolo.

Bernardo nacque intorno all’anno 1040, forse a Carìnola o a Capua, in provincia di Caserta, da nobile e rispettabile famiglia.
Fu mandato a studiare all’Abbazia di Montecassino, allora governata dal futuro Papa Vittore III.
Furono suoi amici Ildebrando di Soana, poi Papa col nome di Gregorio VII e San Pier Damiani. Trascorse vari anni a Montecassino, fino all’ordinazione sacerdotale.
Nel 1071 Papa Alessandro II aveva nominato principe di Capua Giordano che, nel 1080, scelse il monaco Bernardo come consigliere e cappellano di corte. Morto il Vescovo, nel 1086 clero e popolo scelsero il santo come Vescovo.
Il Papa decise di andare di persona a Capua per consacrarlo Vescovo.

Il 21 marzo 1087 Vittore III consacrò Bernardo, che aveva 47 anni.
Il Papa abbracciò il suo antico discepolo, divenuto Vescovo, il quale prima di prendere possesso della Sede Vescovile, si recò a Roma per ringraziare ancora il Papa e per apporre la sua firma autografa nel Registro dei Vescovi, conservato nell’Archivio Segreto Vaticano.
Ricevette il sigillo vescovile, lo stemma, e pagò per la bolla di nomina la somma ridotta di soli 20 ducati, trattandosi di una Diocesi povera.
Come Vescovo Bernardo trasferì la sede vescovile a Carinola, dove rimase fino al concordato tra Pio VII e Ferdinando di Borbone, nel giugno 1818, quando il territorio fu annesso alla diocesi di Sessa Aurunca.
Fece costruire la Cattedrale che fu consacrata da Papa Pasquale II e il palazzo vescovile.
Il suo episcopato si svolse durante l’amministrazione della famiglia normanna Drengot, segnalatasi nella conquista dell’Italia meridionale.
La sede vescovile fu spostata a Carinola perché la era città collocata in un sito molto sicuro, “quasi nel centro della Provincia di Terra di Lavoro, che da Plinio chiamata Campagna Felice (Campania)”.
La seconda sua opera fu la translazione, nel 1095, dei resti di san Martino penitente, fino ad allora sepolti in una grotta del Monte Massico.
Il monaco benedettino eremita fu poi proclamato patrono di Carinola.
Il santo curò anche la riforma del clero del tempo e spesso si recava nelle campagne.

Morì il 12 marzo 1109, fu sepolto nella sua cattedrale e proclamato compatrono.

 

Data: 13/03/2016



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