GMG DIOCESANA A TORONA: UN'OCCASIONE PER STARE INSIEME TRA LE BEATIDUDINI E LA MISERICORDIA
TORTONA - Sabato 19 marzo, a Tortona, si è svolta la Giornata Mondiale della Gioventù diocesana, organizzata dalla Pastorale Giovanile; occasione preziosa d’incontro e di riflessione per tutti i ragazzi della diocesi.
La manifestazione ha preso il via alle 19 dalla chiesa di Santa Maria Canale, con una preghiera guidata. Era presente il vescovo Mons. Vittorio Viola.
È stato un momento di raccoglimento e di meditazione su questo anno giubilare; l’anno della misericordia indetto da Papa Francesco.
Dalla chiesa è partita una folta processione di giovani che si è snodata tra le vie del centro di Tortona e ha raggiunto il Duomo, dove i ragazzi hanno potuto varcare la Porta Santa.
Il nostro Vescovo ha sottolineato l’importanza della Misericordia e delle Beatitudini (i due segni principali della Giornata Mondiale della Gioventù) e ha chiesto di essere forti, rivolgendo la nostra vita in avanti e mettendo in pratica i buoni propositi attraverso i mezzi e le occasioni che ci capitano nel quotidiano.
La serata è continuata al palazzetto dello sport “Uccio Camagna”, dove si è consumata la cena insieme (cena offerta dai Boy Scout).
Dopo, è stata illustrata ai presenti la prossima GMG che si terrà a Cracovia dal 26 al 31 luglio con la presenza di Papa Francesco e migliaia di giovani di tutto il mondo.
Infine, i giovani hanno ascoltato la forte e viva testimonianza di Paolo, collaboratore del Sermig di Torino (associazione che s’impegna ad aiutare i senza tetto e le persone in difficoltà di ogni parte del mondo).
Attraverso alcuni dati (come il grande numero delle persone che muoiono di fame nel mondo ogni giorno: circa 100.000), ha permesso di svolgere alcune riflessioni, aprendo un momento di fruttuoso dibattito.
È stata poi la volta della testimonianza di un gruppo di ragazzi dell’Azione Cattolica; si è parlato di ospitalità ed accoglienza e in particolar modo dei profughi ospitati a Tortona.
Sono state narrate due storie: quella di Hope e quella di Alaji. Essi hanno raccontato le loro speranze e le loro paure al momento della partenza dall’Africa e la loro esperienza di integrazione che si sta svolgendo oggi in città.
La serata è stata allietata dalla presenza dei cori di Torricella, Mornico e Corvino; e il coro di Vignole Borbera.
Serate come queste fanno crescere la speranza nel cuore e producono la voglia di fare qualcosa di utile per il prossimo, partendo da piccole cose concrete.
Carlo Zeme
Data: 23/03/2016