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Le esequie di Renata Nello, la mamma del nostro Vescovo

Le esequie di Renata Nello, la mamma del nostro Vescovo

TORTONA - La mattina di Pasqua, domenica 27 marzo, dopo avere ascoltato il Vangelo della Risurrezione che le veniva proclamato dal figlio, è spirata Renata Mello, la mamma del nostro Vescovo Vittorio. Così, mentre le campane della cattedrale annunciavano la gioia della Risurrezione di Cristo, Renata “tornava a casa”, dal Signore, dopo “questi quattro giorni trascorsi sulla terra che – pur bellissimi – sono l’inizio, la prefazione, la porta dell’eternità”, come ha ricordato il Vescovo durante la celebrazione del funerale, martedì 29 marzo in Cattedrale.

La signora Renata, oltre a Vittorio, ha lasciato l’altro figlio Corrado, la nuora Angela, i nipoti Elisa e Marco; la consacrata Teresa Ciancio che, nei giorni della malattia, l’ha accompagnata come una figlia.

Il Vescovo ha presieduto la celebrazione delle esequie della mamma. Con lui il Vescovo emerito Mons. Martino Canessa, il Vescovo di Asti Mons. Francesco Ravinale, il Ministro Provinciale dei Frati Minori di Assisi Padre Claudio Durighetto, il Vicario Generale Mons. Mario Bonati, numerosi sacerdoti diocesani e frati dell’ordine francescano.

Tra le autorità erano presenti il Prefetto di Alessandria Romilda Tafuri, il sindaco di Tortona Gianluca Bardone, membri della giunta e del consiglio comunale della città, molti sindaci dei comuni della Diocesi. Nutrita anche la rappresentanza delle forze dell’ordine – tra questi il capitano della Compagnia dei carabinieri di Tortona Roberto Ghiorzi –, del mondo del sociale e del volontariato. Moltissimi i fedeli, giunti da tutta la diocesi e da Assisi.

All’inizio della Santa Messa, Mons. Mario Bonati ha dato voce alla partecipazione al dolore del Vescovo da parte di tutto il presbiterio diocesano e dell’intera comunità dei fedeli.

Il Vescovo, profondamente commosso, ha introdotto l’omelia dicendo di avere il cuore colmo di gratitudine per il dono della mamma. Commentando il capitolo 20 del Vangelo di Giovanni lo ha definito come la “genesi della fede pasquale della Chiesa”. La Maddalena è là, davanti al sepolcro, sconsolata, pensa che tutto sia davvero finito due giorni prima, il Venerdì santo.

In fondo, nella Maddalena c’è ciascuno di noi di fronte alla morte.

“Donna, perché piangi?”, si sente chiedere la Maddalena dagli angeli di fronte al sepolcro.

“Perché piangono? Renata è con Gesù”. Così la piccola Aisha, venuta da Assisi, ha più volte chiesto in questi giorni di fronte alla salma di Renata.

“Per capirlo bisognerebbe avere cinque anni come lei – ha detto il Vescovo – e non cinquanta! Il Signore Risorto tuttavia torna ad applicare la logica dell’incarnazione per starci vicino, si veste da giardiniere con la Maddalena” che “è chiamata per nome e lo riconosce” e le dice “non mi trattenere” perché “deve tornare a casa”, a prepararci quel posto che è la vita nuova insieme a lui.

1/funeraleMamma.JPG“La nostra – ha concluso padre Vittorio – è una fede proiettata al futuro, seppur radicata nel presente” con una certezza che, se non cancella le lacrime e ricordi bellissimi di “questi quattro giorni”, almeno lenisce il dolore e ci dà prospettiva: “L’amore è più forte della morte, più stabile”.

Dopo la benedizione finale, al canto del “Requiem” e del “Regina Coeli”, il Vescovo con i suoi preti e la sua comunità accompagnava la mamma sul sagrato della cattedrale.

Nel pomeriggio, l’ultimo viaggio verso Valle Mosso, dove l’hanno accolta per una preghiera e per la sepoltura i suoi compaesani.

Marco Rezzani

Data: 31/03/2016



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