Giovedì, 28 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

Triduo Pasquale

TORTONA - Prima dell’inizio del Triduo Pasquale, la solenne liturgia della Messa Crismale, celebrata in Cattedrale nella mattinata del Giovedì Santo, 24 marzo, assume sempre un carattere epifanico: manifesta, infatti, la comunione del Vescovo con i presbiteri e con il popolo santo di Dio, che edifica la Chiesa di Tortona.
Il Vescovo ha presieduto la celebrazione, con i sacerdoti e ha guidato la rinnovazione delle promesse sacerdotali. Ha quindi benedetto gli olii dei catecumeni e degli infermi e ha consacrato il Crisma.
Durante l’omelia ha illustrato il significato teologico dei santi olii: “quale presa di possesso dello spirito di Dio della nostra carne”. L’unzione è, infatti, azione di penetrazione e di presa di possesso della nostra carne di Lui, già unto di Spirito e Messia (Cristo significa unto), perché il nostro rapporto con Lui non fosse solo una superficiale comunione, ma perché noi fossimo raggiunti da questa sua unzione, espansa su di noi dall’offerta della sua vita sulla croce.
I sacramenti della Chiesa sono il segno di questa espansione su di noi Dio della sua unzione, della quale abbiamo bisogno per vivere e perché Lui non resti un’idea o un concetto; c’è bisogno dunque di un contatto reale, realizzato attraverso l’unzione degli olii, attraverso i quali arriva a noi la sua stessa unzione. È la potenza dei sacramenti che ci raggiunge.
Illustra poi il contenuto della consacrazione degli olii e di come la potenza dello Spirito prende possesso di questa materia, frutto della creazione a servizio della grazia, invitando a pensare concretamente a tutti coloro che sono stati raggiunti dagli olii dello scorso anno: l’ordinazione di don Matteo Fiorani, le cresime, i bambini battezzati e anche la sua cara mamma per l’ultima unzione.

Questi olii carichi di potenza di vita sono il modo con il quale lo Spirito raggiunge la vita; fra queste unzioni c’è anche l’ordinazione sacerdotale, ricevuta nell’imposizione delle mani e resa esplicata nell’unzione crisma.

Il Vescovo ha continuato chiedendosi: “Che cosa fa di noi? Chi siamo diventati dopo questa unzione? Cosa siamo chiamati a vivere.
Il mistero è una cosa bellissima e sappiamo che non potevamo ricevere un dono di misericordia più bello della nostra ordinazione che ci fa partecipi della sua stessa ordinazione”.

Terminato il rito, il canto solenne del Te Deum ha accompagnato i concelebranti fra le navate del Duomo fino nel cortile dell’episcopio, grati per il sacerdozio, frutto della sua misericordia e mistero di grazia.

Fra i ministri si sono distinti coloro che hanno celebrato anniversari significativi della loro vita presbiterale.

Settant’anni don Giulio Desirello; sessant’anni don Giuseppe Dellagiovanna, don Amedeo Grosso, mons. Vittorio Pisotti e don Mario Varni; cinquant’anni don Luigi Bernini, mons. Giovanni Captini, mons. Alessandro Cazzulo, don Serafino Tosatto (orionino) e don Mario Bai (orionino); venticinque anni don Giorgio Cesena, don Graziano Pepe e don Ioan Furtuna; dieci anni: don Enrico Bernuzzi, don Fabrizio Pessina, don Pierangelo Pietracatella e Padre Antony degli Oblati di San Giuseppe.
Fra essi i diaconi permanenti: venticinque anni Giovanni Ottoboni e Ivo Reghelin e dieci anni Enrico Noè. In Seminario il pranzo fraterno ha concluso la mattinata.

Alle ore 18 il Vescovo ha presieduto la Messa in Coena Domini, durante la quale si è svolta la lavanda dei piedi. Protagonisti di questo momento cinque persone seguite dalla Casa di Accoglienza di Tortona e una ragazza disabile.

Venerdì 25 marzo, alle ore 18 in Cattedrale, i molti fedeli presenti alla Celebra-zione della Passione di nostro Signore Gesù Cristo dopo l’ascolto della Parola di Dio hanno meditato le parole del Vescovo che così ha introdotto la propria riflessione: “Come è potuto accadere che il rifiuto del Figlio sia diventato per noi salvezza e non accusa definitiva? 
Ti abbiamo oltraggiato, ma Tu non hai risposto con oltraggi ed ora noi, davanti alla Tua croce, vediamo la confessione del nostro peccato...”. La Liturgia è poi continuata con la preghiera della Chiesa Universale, l’adorazione della Croce e la Santa Comunione.
Nella serata di venerdì si è levata la preghiera “Ti saluto, o Croce Santa, che portasti il Reden-tor! Gloria e lode, onor Ti cantan ogni lingua ed ogni cuor!”.
Il ritornello di questo canto ha accompagnato la Via Crucis che, con inizio presso la chiesa di San Michele alle ore 20.30, si è snodata per le vie del centro storico cittadino, passando davanti alle chiese parrocchiali.
I numerosi fedeli presenti hanno vissuto con intensa devozione le ultime ore della vita terrena di Gesù, meditando nella profondità dei cuori la Sua Passione e Morte in croce e, stazione dopo stazione, hanno raggiunto la Cattedrale, dove Mons. Carlo Curone ha esortato tutti a pregare per chiedere al Padre il dono della forza che occorre per prendere ogni giorno la propria croce e seguire con fedeltà il Salvatore la cui Passione non è finita, poiché Egli continua a patire nell’umanità sofferente per il peccato e l’ingiustizia.

La benedizione con il segno della Croce ha chiuso il momento di preghiera e ognuno è tornato alla propria abitazione nella consapevolezza che la Morte di Gesù non è la fine, ma si apre sulla Re-surrezione che fa scaturire spontaneo il “grazie!” del cuore.

Nella sera di sabato si è svolta la Veglia Pasquale, presieduta dal Vescovo, e suddivisa in momenti molto solenni: il primo la benedizione del fuoco, il secondo l’ascolto della parola, il terzo la liturgia battesimale, particolarmente significativa perché erano presenti tre fratelli che hanno ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana, vale a dire il battesimo, la confermazione e la prima Comunione, il quarto la benedizione del fonte battesimale e l’aspersione con l’acqua e ultimo momento la liturgia eucaristica, culmine della celebrazione, in cui è stato spezzato il pane come nella messa in Cena Domini, segno del Risorto vivo e presente nella comunione al suo corpo e al suo sangue.

Il pomeriggio di Pasqua, dopo il solenne pontificale, alle ore 10.30 in Cattedrale, il Vescovo, alle ore 17, si è recato nella Basilica Santuario della Madonna della Guardia per celebrare la S. Messa che è stata animata dalla corale del Santuario “San Luigi Orione”.

Il rettore, don Renzo Vanoi, ha rivolto parole affettuose e di conforto a Mons. Viola per la morte della mamma avvenuta proprio al mattino di Pasqua. Parlando di lei, con profonda commozione, il Vescovo ha ricordato che quando l’accompagnava nella Cappella dell’Episcopio, spesso si fermavano in preghiera davanti al busto di San Luigi Orione che si trova nel salone.

Al termine si è recato ai piedi della Madonna per la recita della preghiera mariana “Regina Coeli”.

Data: 31/03/2016



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