Giovedì, 28 Marzo 2024
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Vescovo

Suor Nemesia - Una santa per le vie di Tortona

Suor Nemesia - Una santa per le vie di Tortona

Sabato 25 giugno la commemorazione della Beata Suor Nemesia Valle

TORTONA - Un fine settimana davvero ricco per Tortona!
Venerdì 24 giugno il Convegno per i 120 anni del settimanale diocesano “Il Popolo” e sabato 25 giugno la commemorazione della Beata Nemesia Valle nel centenario della morte (1916-2016), con inizio alle ore 9.30 nel salone del Seminario.

1/nemesia_1.jpgI molti presenti sono accolti da pannelli fotografici informativi sulla biografia di Giulia Nemesia Valle e su Tortona nell’Ottocento, quando Nemesia era qui.

Tra i convenuti molte le religiose e molti anche i laici che in modi diversi, o come ex alunne o come ex docenti, sono rimasti legati all’Istituto San Vincenzo.

L’incontro è introdotto dal nostro Vescovo, Mons. Vittorio Viola che esprime la propria gratitudine verso le Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, presenza viva in Tortona fino al 1997, ed afferma che fare memoria della santità concreta di Suor Nemesia ci fa bene, poiché è per noi stimolo a non dimenticare che “l’amore che si dona è l’unica cosa che rimane”.

Segue l’intervento di Suor Maria Silvia che saluta e ringrazia tutti a nome della Superiora generale che attualmente si trova in Libano e che si dice contenta di essere qui a Tortona, nella terra che fu tanto cara a Suor Nemesia.

La prima relazione di don Maurizio Ceriani presenta “Tortona nell’Ottocento: una città feconda di fede e carità”, ricordando che la storia è il luogo dove si incontra Dio e che il seme della santità si incarna nella storia.
Qui a Tortona nella II metà del XIX secolo la risposta evangelica ai tentativi di scristianizzazione è stata “fare del bene sempre a tutti”, quindi non il lamento, né la rivolta, ma l’impegno nella carità dell’educazione e della formazione delle coscienze.

Molte le presenze in questa stagione tutta tortonese di santità a partire da quattro Vescovi: Carlo Francesco Carnevale (1818-1831), Giovanni Negri (1833-1874), Vincenzo Capelli (1874-1890) ed Igino Bandi (1890-1914), protagonisti di un momento storico difficile da molti punti di vista.

Il Vescovo Negri nel 1838 chiama il Canonico Giovanni Antonio Mejninger quale Direttore spirituale del Seminario diocesano e Mejninger ricopre tale carica per 16 anni, fino alla prematura morte avvenuta nel 1854.
La sua spiritualità si incarna in molte opere di carità: tra queste l’apertura di un ospizio raccolta di figlie educande per le quali nel 1839 ottiene dal Vescovo la presenza in Tortona di un gruppo di Suore della Carità di Suor Giovanna Antida Thouret, Congregazione religiosa in cui, anni dopo, entra anche la valdostana Giulia Valle la cui vita viene presentata da Suor Anna Antida Casolino nella relazione “Oh, il cuore di Suor Nemesia!”. Giulia, nata ad Aosta nel 1847, matura la vocazione religiosa, nel 1866 inizia la formazione a Vercelli e nel 1867 riceve il nome di Suor Nemesia.

È a Tortona dal 1868 sino al 1903 e qui insegna nella scuola elementare presso l’Istituto San Vincenzo, ma non solo: il suo cuore è aperto verso tutti nella carità, tanto che sappiamo da documenti dell’epoca che i tortonesi la chiamavano “l’angelo della città”; qui in città, infatti, la sua bontà è sempre presente perché Nemesia ritiene che “se vuoi essere felice, donati”.

Nel 1886 Suor Nemesia diventa superiora della comunità religiosa delle Suore di Carità di Tortona e vive questo ruolo come “sorella servente”: non è solo una questione linguistica, perché Nemesia vuole vivere il servizio e non il potere.

Il suo prevalente impegno resta nel campo dell’educazione affinché ogni giovane sviluppi al massimo i doni ricevuti da Dio, ma collabora anche don Luigi Orione nelle sue prime opere di carità perché per lei “una vita non è mai inutile quando è consumata nell’amore” e “il motto della vita è bontà”; la bontà, infatti, è il balsamo che cauterizza tutte le piaghe ed è questa bontà ad essere la caratteristica più evidente di Suor Nemesia che è molto legata alla Chiesa locale e collabora volentieri con i Vescovi.

Il Vescovo Igino Bandi chiede che le Suore della Carità escano dall’Istituto per essere catechiste nelle parrocchie e Nemesia accetta di buon grado, ma non solo: a Tortona si istituisce una scuola preparatoria per insegnanti, si fonda una cucina per poveri, viene avviato un laboratorio di ricamo e di tutte queste iniziative l’anima resta lei, Suor Nemesia, che presta attenzione anche alla missionarietà tanto da fondare qui a Tortona il primo centro missionario della Diocesi.

Nel 1903 Nemesia è trasferita a Borgaro nell’Arcidiocesi di Torino per seguire il cammino delle novizie e qui muore il 18 dicembre 1916.

La sua beatificazione è avvenuta il 25 aprile 2004: secondo Papa Giovanni Paolo II l’impegno di Suor Nemesia è stato “manifestare l’amore di Dio ai piccoli, ai poveri, a ogni uomo, in ogni parte della Terra” e questo lei lascia a noi tutti, insegnandoci con la sua vita che “la santità non consiste nel fare molte cose o nel farne di grandi, perché santo è chi si consuma al proprio posto, ogni giorno, per il Signore”.
Nemesia, quindi, secondo Papa Giovanni Paolo II è stata “esempio di una santità luminosa” ed il nostro Vescovo Mons. Vittorio Viola nell’omelia della Celebrazione Eucaristica che ha chiuso il convegno, animata dalla Corale San Giacomo di Casei Gerola, ha dichiarato che Suor Nemesia “è stata capace di essere sale e luce di questa terra” tortonese da lei tanto amata.

Patrizia Govi

Data: 29/06/2016



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