Martedì, 16 Aprile 2024
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Mons. Guido Marini
Vescovo

Giubileo: Il Vescovo domenica sera ha chiuso la Porta Santa della cattedrale

“Siamo guariti nel profondo”

1/chiusura giubileo.jpgTORTONA - Domenica 13 novembre la chiusura della Porta Santa della cattedrale ha suggellato il Giubileo straordinario della Misericordia nella diocesi tortonese. Alle ore 21 piazza del Duomo era gremita di fedeli, tra cui anche il sindaco Gianluca Bardone che, in modo ordinato e silenzioso, hanno attraversato per l’ultima volta l’unica Porta della Misericordia diocesana, ricevendo la benedizione dal Vescovo. Poi Mons. Viola con il vicario generale mons. Mario Bonati e con numerosi confratelli ha iniziato la solenne concelebrazione.
Durante l’omelia, commentando il brano del Vangelo di Luca (Lc 21,5-19), ha sottolineato come le parole di Gesù siano per Gerusalemme la profezia della sua rovina per non aver saputo accogliere la grazia del Signore che l’aveva visitata. La persecuzione di cui parla Gesù “è cosa buona, perché dà alla Chiesa la possibilità di fidarsi di Dio, di non preparare una sua difesa, di dare testimonianza e di vivere la Pasqua, in attesa del suo ritorno”.
La Chiesa ancora oggi rivive la persecuzione perché “ci sono fratelli e sorelle che ogni domenica rischiano la vita per poter spezzare il pane”.
Il Vescovo ha poi esortato i presenti a non fare come gli abitanti di Gerusalemme, ovvero a non rischiare di non accorgersi della grazia di Dio “che visita il suo popolo”.

“Una grazia che in questo anno giubilare – ha proseguito – si è mostrata in tutta la sua sovrabbondanza, generosità, universalità, gratuità, che sono le caratteristiche dell’amore di Dio per noi. Un amore che perdona, che si è messo in cerca di noi, che ci ha raggiunto, che si è offerto a noi.
Chiedendo a noi semplicemente di stare dentro questo amore”.

L’indulgenza del Giubileo, dunque, altro non è che “questa guarigione nel profondo”, il “sanare nel profondo le ferite del nostro peccato e darci così la possibilità di una vita nuova, rigenerata della grazia”.
Una vera e propria “anticipazione del paradiso”.
Per questo possiamo dire che “la salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all’agnello”, frase che Mons. Viola ha fatto ripetere ben due volte all’assemblea.

Al termine della S. Messa l’assemblea è stata invitata a tornare in piazza Duomo e il Vescovo, uscito per ultimo, ha proceduto al rito della chiusura della Porta Santa e con la benedizione solenne.

Il canto del “Te Deum” ha accompagnato il popolo di Dio che ha ripreso il suo cammino forte del fatto che “ciò che la misericordia di Dio ha operato dentro di noi ora si deve spandere nei cuori di ciascuno, nelle città, nei paesi e nella vita di ogni giorno”.

Daniela Catalano

Data: 16/11/2016



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