Giovedì, 28 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

NATALE DEL SIGNORE

MESSA DELLA NOTTE

PRIMA LETTURA (Is 9,1-6)
Ci è stato dato un figlio.

Dal libro del profeta Isaìa

Il popolo che camminava nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa
una luce rifulse.
Hai moltiplicato la gioia,
hai aumentato la letizia.
Gioiscono davanti a te
come si gioisce quando si miete
e come si esulta quando si divide la preda.
Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva,
la sbarra sulle sue spalle,
e il bastone del suo aguzzino,
come nel giorno di Màdian.
Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando
e ogni mantello intriso di sangue
saranno bruciati, dati in pasto al fuoco.
Perché un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il potere
e il suo nome sarà:
Consigliere mirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace.
Grande sarà il suo potere
e la pace non avrà fine
sul trono di Davide e sul suo regno,
che egli viene a consolidare e rafforzare
con il diritto e la giustizia, ora e per sempre.
Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 95)

Rit: Oggi è nato per noi il Salvatore.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.

Davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli.

SECONDA LETTURA (Tt 2,11-14)
È apparsa la grazia di Dio per tutti gli uomini.

Dalla lettera di san Paolo Apostolo a Tito

Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.
Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.

VANGELO (Lc 2,1-14)

Oggi è nato per voi il Salvatore.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.
Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

IL SANTO

1/santivo.jpgSant’Ivo, vescovo di Chartres

Esattamente 900 anni fa, il 23 dicembre 1116, moriva Sant’Yves definito “il vescovo più santo e più sapiente del suo secolo” e in questo giorno la Chiesa lo ricorda.

Yves nacque verso il 1040 nella regione di Beauvais, in Francia, in una ricca famiglia e questo gli permise di poter studiare a Parigi.

Proseguì gli studi in teologia nell’abbazia di Le Bec in Normandia, dove ebbe come compagno di studi Sant’Anselmo e per maestro il giurista e monaco, Lanfranco di Pavia, divenuto arcivescovo di Canterbury nel 1070. Yves fu poi nominato canonico di Nesles in Piccardia e dopo qualche anno fu richiamato a Beauvais dal vescovo che gli diede l’incarico della direzione del monastero dei Canonici Regolari di Saint-Quentin.

Quando aveva circa 50 anni il clero e il popolo di Chartres, città della Francia sede di una grandiosa cattedrale gotica, la cui costruzione iniziò proprio in quegli anni, lo scelse come vescovo, al posto di Goffredo accusato di simonia.

Papa Urbano II confermò l’investitura di Yves e anche il re di Francia Filippo I gli consegnò il pastorale.

Poiché l’arcivescovo della città di Sens non lo voleva consacrare vescovo, Yves decise di andare direttamente dal papa, che si trovava a Capua per sfuggire all’imperatore di Germania Enrico IV e lì, verso la fine del 1090, Urbano II lo consacrò vescovo di Chartres.
I primi anni del suo episcopato furono caratterizzati dallo scontro con il re Filippo I, il quale aveva contratto un matrimonio adulterino con Bertranda di Montfort.

Il vescovo si oppose all’unione suscitando l’ira del re che lo fece mettere in prigione per molti mesi.
Il sovrano, fu poi scomunicato nel 1095, quando Urbano II si recò in Francia al Concilio di Clermont, per proclamare la prima crociata.

A questa riunione era presente anche Yves.

Il santo fu sempre difensore delle decisioni papali e strenuo protagonista nella lotta fra il papato e l’impero per le investiture dei vescovi.

Nel suo ministero episcopale scrisse circa 300 Lettere che permettono di conoscere il progresso della riforma gregoriana, da lui attuata con competenza. Molto importante la sua attività nella storia delle collezioni di diritto canonico.
Si attribuiscono a lui tre collezioni di leges e canones: Collectio tripertita, Decretum e Panormia.

La Collectio tripertita, nelle due prime parti (anteriori al Decretum) contiene una raccolta di auctoritates (in ordine cronologico) sulle quali si deve edificare il diritto.

La terza parte della Collectio - diversa per struttura dalle due precedenti sembra essere un estratto del Decretum.
Questo organizza sistematicamente le auctoritates raccolte nei primi due libri della Collectio e utilizza largamente Burcardo di Worms.

La Panormia (dalla contaminazione di pan, greco, e norma, latino ovvero raccolta di tutte le leggi) si presenta come un ordinario sunto (compilato fra il 1092 e il 1095 circa) delle auctoritates del Decretum.
Sull’originalità di queste raccolte in relazione ad altre analoghe della stessa epoca, e sull’esattezza dell’attribuzione a Ivo, vi sono pareri discordi.
Certo non si tratta sempre di una redazione definitiva e omogenea.

A lui sono attribuiti vari opuscoli teologici. Si conoscono pure 24 suoi Sermoni.

Essendo un grande conoscitore della Bibbia in ogni suo scritto vi sono citazioni dottrinali.
Morì il 23 dicembre 1116 a Chartres. San Pio V ne concedette l’Ufficio ai Canonici Regolari del Laterano nel 1570.

Daniela Catalano

 

Data: 22/12/2016



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