GMG diocesana
TORTONA - Venerdì 7 aprile si è svolta anche nella nostra diocesi la Giornata Mondiale della Gioventù: luogo d’incontro, il Santuario della Madonna della Guardia di Tortona e l’adiacente Centro Mater Dei.
Il tutto ha avuto inizio alle 18.30 con un momento di preghiera a cui è seguita la cena e, alle ore 21, il concerto - testimonianza della rock band italiana “The Sun”.
Come avrete già avuto modo di leggere nello scorso numero del settimanale, il gruppo musicale è originario di Thiene in provincia di Vicenza ed è composto da Francesco, Matteo, Riccardo e Gianluca, quattro ragazzi nati fra il 1979 e il 1982.
Hanno cominciato la loro esperienza con il punk nel 1997. Il successo li assiste, tanto che, nel 2007, raggiungono le cento date in Europa.
Francesco, il cantante e chitarrista però, entra in crisi, è insoddisfatto e, per una “dio-incidenza” – così la chiama lui – riscopre la figura di Gesù attraverso una serie di incontri che si tengono nella parrocchia che frequenta la sua famiglia.
“Non è stato semplice convincere il resto della band che le cose potevano cambiare, potevano essere viste con una luce diversa, la rinascita è maturata in tre anni”; spiega durante l’intervista che lo ha visto protagonista insieme agli altri componenti del gruppo presso il teatro del Centro Mater Dei. “Nel 2010 esce il nostro primo album ‘Spiriti del sole’ e l’anno successivo teniamo, sempre per un’altra dio-incidenza, un concerto, su invito di un sacerdote, a Betlemme, che ci segnerà per sempre”.
Si è da poco conclusa la serata quando riesco ad avvicinare alcuni giovani presenti all’evento per chiedere loro alcune impressioni; Elena, entusiasta e raggiante mi dice: “Alzi la mano chi è felice, davvero felice: si è aperta così la giornata. Il nostro Ve-scovo ci ha guidati in una profonda riflessione che ha toccato il cuore della vita di ciascuno di noi: la ricerca della felicità. Il modo per essere felici è uno solo: accogliere il progetto d’amore che Dio ha per la vita di ciascuno di noi”. Riprende quindi fiato la nostra Elena, ha appena finito di cantare a squarciagola come tutti gli oltre 300 presenti in sala e aggiunge: “An-che i The Sun, nella loro testimonianza, hanno parlato della strada in salita come dice il testo di una loro canzone. Grazie ai loro racconti abbiamo toccato con mano quello che il Vescovo ci ha indicato nella preghiera: nella vita di un giovane è fondamentale la presenza di Dio”.
Poco dopo riesco a confrontarmi con Monica che, con gioia, mi dice: “È stata un’esperienza che ha fatto capire ai tanti ragazzi presenti come la fede può cambiare la nostra vita. Bisogna solo ascoltarla e farsi guidare da lei”.
Veronica, oltre ad essere toccata dalla serata si dice ben impressionata dalla scelta del ritrovo: “È stato bello essere ospitati a casa del nostro amato Don Orione e condividere insieme a molti altri giovani momenti di preghiera, amicizia, riflessioni toccanti e buona musica. Credo che con la sua testimonianza, il gruppo The Sun abbia lasciato un grande messaggio di coraggio e speranza”.
Raggiungo Marcello, lui fa parte di un paio di band locali, suona nel tempo libero, ma ci mette la passione degli addetti ai lavori: “Momenti come questo sono veramente un dono e una boccata di ossigeno. Per quanto riguarda la Band, credo che si sono dimostrati molto professionali ed è stato interessante vedere come la musica assuma in queste occasioni diverse sfaccettature. Sono riusciti a reinventarsi, cosa che in questo mondo è veramente complicato”.
La sala si sta svuotando, rimangono i due presentatori Massimo Guerra e Carlo Zeme seduti in prima fila che parlano fra loro e alcuni fans che, presi dall’euforia, aiutano il service a smontare l’attrezzatura.
Mi avvicino e mi unisco ai complimenti che la band ha fatto loro sul palco per quanto sono stati attenti e preparati nel condurre la serata. Ora è tutto passato, sono molto più rilassati; chiedo quindi anche a loro un pensiero.
Inizia Max: “È stata una serata di ascolto. Ci siamo tutti ascoltati a vicenda: dal palco alla platea, dalla platea al palco. Abbiamo ascoltato parole, musica, storie a cuore a-perto.
Ed è stata un’occasione utile per ascoltare anche le nostre domande, per interrogarci sul nostro essere cristiani, sul nostro essere uomini”.
Carlo prende la parola: “La mia sensazione è di un mix di felicità e soddisfazione per aver potuto collaborare da vicino con un gruppo che ha saputo subito metterci a nostro agio. Sono rimasto colpito dalla loro costanza nonostante sia passato del tempo dalla loro conversione”.
Quando anche le ultime luci si sono spente, all’uscita, riesco a parlare con don Cristiano Orezzi, il responsabile della Pastorale Giovanile, è visibilmente stanco ma non ha perso nulla dello smalto iniziale.
Mentre si stropiccia gli occhi mi dice: “Innanzitutto è stata un’esperienza che ha lasciato il segno a me per primo; questo gruppo, il libro che ha scritto Francesco, le loro canzoni e l’intervista di stasera sono stati una vera scoperta.
Mi ha impressionato come si vogliono bene tra loro e quanta amicizia, attraverso Cristo, li lega nonostante tutte le discussioni e divergenze che il tempo gli ha riservato. Del momento di preghiera conservo le parole del Vescovo sulla felicità della quale possiamo fare esperienza nel momento in cui ci apriamo al progetto che Dio ha su di noi”.
La GMG diocesana ha avuto come scopo benefico la raccolta fondi per la gioventù abruzzese colpita dal terremoto.
Contattato il Servizio di Pastorale Giovanile di Ascoli Piceno nella persona di don Paolo Sabatini, è stato proposto di devolvere le offerte all’associazione di promozione sociale “Laboratorio della speranza” nata dopo il sisma del 24 agosto 2016. L’attenzione si è focalizzata sul progetto “Botteghe della speranza” che ha come obiettivo creare un luogo dove venga svolta attività di prevenzione del disagio giovanile e delle dipendenze, della dispersione scolastica e della disoccupazione giovanile facendo formazione professionale mediante il recupero delle attività caratterizzanti il territorio. Durante la serata sono stati raccolti 1.000,00 euro e la band si è detta disponibile a devolvere parte del ricavato dell’evento dimostrando sensibilità e vicinanza alle popolazioni colpite.
Pietro Zeme
Data: 13/04/2017