Sabato, 20 Aprile 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

Addio a Degrandi, anima dell'Oftal

Canonico a Vercelli, era molto conosciuto anche nella nostra diocesi. Aveva 86 anni

1/degrandi.jpgVERCELLI - Martedì 26 settembre è morto nella sua città, a 86 anni, don Franco Degrandi, storico presidente nazionale dell’Oftal (Opera Federativa per il Trasporto degli Ammalati a Lourdes). Don Degrandi, che ha retto l’associazione dal 1983 al 2007, era il secondo successore di mons. Alessandro Rastelli che aveva fondato l’Oftal nel 1932.

Era canonico della cattedrale vercellese e penitenziere e aveva dedicato tutta la sua vita ai pellegrinaggi.

Ne aveva organizzati ben 805 di cui 593 alla Grotta di Lourdes (l’ultima volta nell’agosto scorso), 27 a Banneux, 22 a Fatima, 29 a Loreto, 58 a Oropa, 40 in Terra Santa e 8 a Roma in visita ai diversi pontefici.
Sotto la sua presidenza l’Oftal si è diffusa sul territorio italiano.

Don Franco era molto conosciuto anche nella nostra diocesi dove l’Oftal è nata pochi anni dopo la sua fondazione.
Ai suoi funerali, celebrati giovedì 28 settembre in duomo a Vercelli, era presente un folto gruppo di dame e barellieri della sezione tortonese guidati dal presidente diocesano Michele Rossetti.
Nella serata di mercoledì 27 in duomo a Tortona è stato recitato il Rosario in suffragio del defunto.

Ugo Fiocchi, ultimo presidente dell’Oftal diocesana che ha collaborato con don Degrandi prima che questi si ritirasse dall’incarico nazionale, ha offerto questa significativa testimonianza: “Nei 25 anni in cui è stato alla guida dell’O.F.T.A.L. quale presidente generale, si è dedicato con tanta passione e impegno all’attività caritativa dell’associazione. Non si può pensare a lui se non con i suoi treni speciali, le carrozzine e i lettucci dei tanti malati avvicinati e confortati nel santuario di Lourdes. Davvero si può dire che la sua vita sia stata un continuo pellegrinaggio! Sempre in movimento, sempre di fretta, sempre presente. Fra i tanti insegnamenti ricevuti i più significativi per me sono stati l’attenzione e l’accoglienza. Certo anche la preghiera che precede di gran lunga gli altri due.

L’attenzione: don Franco aveva una particolare sensibilità ai bisogni dell’altro, in particolare del malato, sull’esempio di Maria a Cana, del samaritano sulla strada da Gerusalemme a Gerico, dei quattro amici che calano dal tetto il paralitico.
Poi l’accoglienza verso tutti, specie verso le nuove dame e i nuovi barellieri dei quali si preoccupava che si sentissero a proprio agio, quasi abbracciati dall’associazione per andare insieme ai malati a ricevere l’abbraccio di Maria, strada sicura per arrivare al termine del personale pellegrinaggio terreno, all’abbraccio misericordioso con il Padre Buono.
Sentiva, come Bernadette, il bisogno di offrire a tutti questa possibilità d’incontro ed era solito dire: ‘Io ho il compito di dirvelo, non di farvelo credere’.

Nella nostra Diocesi questo impegno ha trovato terreno fertile nelle persone di mons. Gugliada, mons. Ferrarazzo, i medici Danilo Cebrelli, Caviglia e Gallinari, Amelia Diamanti e Anna De Giorgi, oltre ai vescovi Mons. Bongianino e Mons. Canessa.
Ti ricordo così caro don Franco: penso che ora dal cielo reciterai il S. Rosario vicino al trono di Maria dove sei arrivato ‘Qual figlio a posarle il capo sopra il cuor’, e con i tuoi predecessori mons. Rastelli e mons. Ferraris pregherai per tutti noi, per la tua Oftal e per mons. Angelino, i vari presidenti di sezione e gli assistenti spirituali, attuali e precedenti, perché tu non dimentichi nessuno. Vorrei unirmi alla preghiera e insieme dire con la voce del cuore: Nostra Signora di Lourdes prega per noi! Santa Bernadette prega per noi!”.

Anche Pierpaolo Boffi, da trent’anni barelliere dell’Oftal e successore di Fiocchi nell’incarico di presidente diocesnao, ha condiviso un suo personale ricordo: “Don Degrandi era un sacerdote straordinario, che ci ha condotti per mano nei nostri pellegrinaggi con il suo carisma e la sua autorevolezza. Un uomo di preghiera, ma capace di gestire con mano sicura l’Oftal anche in tutti i difficili aspetti organizzativi e logistici.

Don Franco ricordava i nomi di tutti, soprattutto dei moltissimi malati che ogni anno venivano a Lourdes in pellegrinaggio. In occasione della S. Messa per i suoi 80 anni nel 2011, raccontò un aneddoto che riassume bene questa sua attenzione particolare verso tutti i sofferenti.
Molti anni fa, durante un pellegrinaggio a Lourdes della sezione di Torino partecipò una signora molto ammalata e costretta in barella.
Alla fine della Messa alla Grotta, la signora continuava a fissare il luogo delle apparizioni e nonostante la stessero conducendo lontano, lei cercava di mantenere lo sguardo ostinatamente verso la Grotta.
Don Franco se ne accorse e si avvicinò dicendole: ‘Se adesso tu avessi uno specchio, vedresti come il tuo volto sia bellissimo, illuminato dalla Grotta’. Passarono i mesi e durante la notte di Natale don Franco udì il telefono squillare.

Allarmato rispose, sentendo dall’altra parte la voce della signora che gli sussurrò: ‘Proprio stanotte, la notte di Natale, volevo ringraziarti per quello che mi hai detto la scorsa estate alla Grotta’.

Don Franco concluse il racconto sottolineando il fatto che i malati ascoltano e attendono ogni gesto e parola dei volontari oftaliani e vogliono loro molto bene”.

d.c.

Data: 04/10/2017



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