Martedì, 08 Ottobre 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO: riflessione del Vescovo

PRIMA LETTURA (Gn 3,1-5.10)
I Niniviti si convertirono dalla loro condotta malvagia.

Dal libro del profeta Giona

Fu rivolta a Giona questa parola del Signore: «Àlzati, va’ a Nìnive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico». Giona si alzò e andò a Nìnive secondo la parola del Signore.
Nìnive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta».
I cittadini di Nìnive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli.
Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 24)

Rit: Fammi conoscere, Signore, le tue vie.

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza.

Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
Ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.

Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.

SECONDA LETTURA (1Cor 7,29-31)
Passa la figura di questo mondo.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Questo vi dico, fratelli: il tempo si è fatto breve; d’ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l’avessero; quelli che piangono, come se non piangessero; quelli che gioiscono, come se non gioissero; quelli che comprano, come se non possedessero; quelli che usano i beni del mondo, come se non li usassero pienamente: passa infatti la figura di questo mondo!

VANGELO (Mc 1,14-20)

Convertitevi e credete al Vangelo.

+ Dal Vangelo secondo Marco

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

IL SANTO DELLA SETTIMANA

1/ildefonso.jpgSant’Ildefonso di Toledo

Il 23 gennaio la Chiesa fa memoria di Sant’Ildefonso, uno dei padri della Chiesa, venerato dagli ortodossi e dai cattolici.

Nacque a Toledo nel 607, al tempo del regno visigoto e apparteneva a una della più importanti famiglie nobili del regno ed era anche nipote di Eugenio III, che fu arcivescovo di Toledo e poi santo. Ricevette un’istruzione di carattere letterario e manifestò fin da giovane uno spiccato interesse per la vita di chiesa. Entrò in monastero molto giovane e come lui stesso racconta volle fondare un convento, donando i beni ricevuti in eredità dalla propria famiglia.

Diventò abate attorno all’anno 650. Nel 657 sostituì Eugenio III alla guida dell’arcivescovado di Toledo.

Nella corrispondenza intrattenuta con Quirico, vescovo di Barcellona, si lamentò spesso delle difficoltà dei suoi tempi.

Secondo quanto viene riportato dalla tradizione, nel penultimo anno della sua vita, Sant’Ildefonso fu protagonista di un fatto miracoloso, nel corso del quale incontrò la Vergine Maria. Accadde che, nella notte del 18 dicembre di quell’anno, il santo, accompagnato dai confratelli, arrivò in chiesa per cantare le lodi alla Vergine. Una volta arrivati presso la cappella, si trovarono di fronte un prodigioso spettacolo: una luce accecante, infatti, pervadeva tutto il luogo. A quella vista, molti chierici si spaventarono, mentre l’abate avanzò verso l’altare che stava nella cappella, dove vide Maria assisa sul seggio vescovile, attorniata da un numeroso stuolo di vergini intente a cantare.

La Madonna, allora, fece segno ad Ildefonso e ai diaconi che erano entrati con lui nella cappella di avvicinarsi. Si rivolse all’arcivescovo dicendogli: “Tu sei il mio cappellano e notaio fedele. Ricevi questa casula che mio Figlio ti manda dalla sua tesoreria”. Gli disse che avrebbe dovuto usarla soltanto nei giorni di festa a lei dedicati. Nessuno ebbe dubbi sul fatto che tali episodi fossero davvero avvenuti, tanto che il concilio di Toledo dispose anche l’istituzione di un giorno di festa.

L’evento appare documentato nell’“Acta Sanctorum” come “La Discesa della SS. Vergine e la sua apparizione”. Morì il 23 gennaio del 667 e le sue spoglie furono poste nella chiesa di S. Leocadia a Toledo e poi trasferite a Zamora. Fu autore di molte opere tra cui il “De progressu spiritualis deserti”, il “De virginitate S. Mariae contra tres infideles” e il “De viris illustribus”.

Daniela Catalano

Data: 18/01/2018



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