Cursillo di Cristianità, “La gioia del Vangelo”
Al ritiro spirituale di Mornese anche la delegazione della Diocesi di Tortona
MORNESE - La Casa di Spiritualità delle suore di Maria Ausiliatrice, in Mornese, sulle colline del Monferrato alessandrino, ha ospitato il 17 e il 18 novembre il ritiro spirituale del “Territorio 8” (Piemonte, Liguria e Lombardia) del Cursillo di Cristianità: un’esperienza forte di revisione interiore e di meditazione guidata dal Vescovo di Savona, mons. Calogero Marino.
I centocinquanta partecipanti delle diocesi di Acqui, Albenga, Biella, Genova, Mondovì, Novara, Savona, Torino, Ventimiglia e Tortona hanno potuto vivere in clima di fraternità sia i momenti di ascolto, sia i momenti conviviali e di preghiera.
Il silenzio che ha seguito ogni riflessione ha permesso a ciascuno di interiorizzarne i contenuti con una meditazione personale.
Mons. Marino ha guidato i presenti alla scoperta della gioia del Vangelo: la gioia di essere amati e amare Cristo, di vivere il carisma dell’annuncio ai fratelli, come un’esperienza di Vangelo vissuto, testimonianza del quotidiano.
La prima meditazione li ha riportati al brano del Vangelo di Luca 10, 1724, quando i 72 ritornano da Gesù dopo aver fatto miracoli in suo nome: vengono individuati tre punti per meditare sulla gioia del Vangelo, il contesto, il “rallegratevi piuttosto” e infine come la gioia debba essere “trafficata e restituita”.
Non sempre è facile parlare di gioia, ma dobbiamo stare attenti a non lasciarci travolgere dai tempi difficili, dall’essere cristiani con i visi da quaresima, dal cercare scorciatoie per esorcizzare la tristezza come l’attivismo o l’accumulo di cose per scorgere in esse un rifugio.
Troviamo, piuttosto, gioia nel sapere che non noi abbiamo scelto Dio, ma da lui siamo scelti e amati, che nel suo cuore c’è posto per tutti e i nostri nomi sono scritti nel cielo. Infine, la consapevolezza che viene dalla parabola dei talenti: la gioia ricevuta va “trafficata”, donata ad altri, perché la vita, la fede e l’amore si rafforzano donandole.
La seconda meditazione ha indicato come ritrovare il filo della gioia: un richiamo a non perdere di vista l’essenziale, cioè amare Dio e il prossimo e ricordare come Papa Francesco sottolinei che la gioia sia santità e che le beatitudini siano la carta d’identità del cristiano.
La Chiesa è luogo d’incontro, di relazione, di comunione, dove le diversità si radunano e crescono nel celebrare l’Eucaristia, accogliendo ciascuno le proprie vulnerabilità, le proprie debolezze.
Importante è mettere al primo posto le relazioni con i fratelli e non le prestazioni.
Il primo giorno si è concluso con l’adorazione eucaristica che è proseguita durante la notte, un incontro personale con Gesù Eucaristico.
La terza meditazione aveva come tema “gioia ed esperienza di preghiera”.
Luogo di preghiera è la strada, la vita, non solo la Chiesa, questo lo impariamo da Gesù e la preghiera ha tanti toni, che rispecchiano il nostro essere in quel momento, preghiera è saperci mettere in presenza di Dio, in ascolto, in silenzio, perché possiamo scendere nel profondo del nostro cuore e incontrare il Signore, sperimentando così la gioia di pregare.
La preghiera deve essere ricca di memoria e non di ricordi, deve rendere consapevoli di essere piccoli e poveri, ma amati infinitamente.
Il ritiro è continuato con il concerto del gruppo “Work in Progress” che, con la musica e i brani tratti dai discorsi del Papa, ha fatto riflettere ancora su come la gioia del Vangelo vada vissuta giorno per giorno.
Al termine nel santuario di Santa Maria Mazzarello si è tenuta la celebrazione eucaristica per ringraziare il Signore per il dono di questi due giorni, per la presenza del Vescovo, per quanti hanno lavorato perché tutto fosse organizzato puntualmente e per l’ospitalità delle suore di Maria Ausiliatrice.
Stefania Montolivo
Data: 29/11/2018