Antonia Chiara Scardicchio al convegno Adulti di A.C.
«Il futuro una questione di coscienza»
TORTONA - Al termine del percorso di incontri svolto nel mese di maggio, giovani e adulti di A.C. hanno ascoltato “on line” Antonia Chiara Scardicchio, pedagogista, docente all’Università di Foggia.
Un’esperienza forte che ha affascinato i partecipanti tenendoli incantati, quasi sospesi, come se se si potesse essere veramente uniti in un abbraccio.
Chiara ha accompagnato ciascuno a chiedersi: «Dove è la nostra chiamata vocazionale? Dov’è la nostra spiritualità qui, ora».
Quello che è accaduto in questi mesi come ci aveva trovati quando, improvvisamente, è iniziato l’isolamento? E come ci trova la vita di ogni giorno?
È successo qualcosa che ha travolto la comunità, ma ogni giorno lo “sconvolgimento” è alla porta di ciascuno di noi. Ci trova pronti, impreparati, stupiti?
O soltanto presuntuosamente pronti a dire #andràtuttobene o, viceversa, ma sempre presuntuosamente, a dire che il disastro è alle porte e nessuno si deve più muovere per alcun motivo? Gesù è già risorto nella nostra vita, non dobbiamo aspettare “che passi la notte”, ma tenere sempre insieme morte e resurrezione, fede e speranza.
L’adulto è colui che trasforma la propria identità in progetto, in esperienza quotidiana di crescita, di cambiamento. La forma sana della vita è nella coesistenza di gioia e tristezza, di slanci e cadute: la fissità nell’identico non è indice di maturità.
Dopo questi mesi che ci hanno posti di nuovo di fronte alle grandi domande di senso che troppo spesso si pensa siano un “vizio della gioventù”, Chiara ha invitato a mettersi nudi di fronte al futuro e ad abbandonarsi in Dio.
Dopo decenni di “borghesia interiore” la storia ci sta denudando e ci spinge ad accogliere l’incertezza e a ricercare l’essenziale. In qualsiasi modo andrà, noi cercheremo il bene nella vita vera.
r.a.
Data: 06/06/2020