Giovedì, 28 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

II DOMENICA DI QUARESIMA

II DOMENICA DI QUARESIMA

LE LETTURE

PRIMA LETTURA (Gen 22,1-2.9.10-13.15-18)
Il sacrificio del nostro padre Abramo.

Dal libro della Gènesi

In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’ nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».
Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito».
Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.
L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 115)
Rit: Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.

Ho creduto anche quando dicevo:
«Sono troppo infelice».
Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.

Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;
io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.

Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo,
negli atri della casa del Signore,
in mezzo a te, Gerusalemme.

SECONDA LETTURA (Rm 8,31-34)
Dio non ha risparmiato il proprio Figlio.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui?
Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica! Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!

VANGELO (Mc 9,2-10)
Questi è il Figlio mio, l’amato.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli.
Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

IL BEATO

Beato Domenico Lentini

1/lentini.jpgIl 25 febbraio, ricorre la memoria del Beato Domenico Lentini, sacerdote lucano beatificato il 12 ottobre 1997.

Le sue spoglie mortali sono custodite ed esposte alla venerazione nella chiesa parrocchiale di S. Nicola di Bari, a Lauria.

Nacque il 20 novembre 1770 da Macario e Rosalia Vitarella, di povere condizioni economiche. A quattordici anni seguì la vocazione al sacerdozio e l’8 giugno 1794 fu ordinato sacerdote nella cattedrale di Marsiconuovo, dal vescovo Mons. Bernardo Maria Latorre.

Rimase per tutta la vita a Lauria, offrendo tutto se stesso nel ministero. Infiammato dallo Spirito Santo, rimaneva lunghe ore in preghiera e in adorazione davanti al Santissimo Sacramento e celebrava l’eucaristia con un’intensa partecipazione, tanto da essere definito “angelo all’altare”, anche a causa delle sue frequenti estasi.

Sempre disponibile al sacramento della penitenza, ascoltava assiduamente le confessioni dei fedeli e si dedicò con impegno all’evangelizzazione e alla catechesi attraverso una notevole attività di predicazione tra le persone di tutte le condizioni non solo in Lauria, ma anche nei paesi limitrofi.

Conobbe anche dure prove: fu calunniato presso il vescovo da un sacerdote e passò attraverso gli anni di fuoco della Rivoluzione napoletana del 1799.

I suoi quaresimali, le sue missioni, le sue omelie toccavano il cuore di tutti, perché lui stesso viveva quanto dal pulpito predicava agli altri. Il sacerdote nutriva una grande devozione verso la Madonna Addolorata, di cui diffuse il culto e a lei dedicò la fondazione di una Congregazione di impegno spirituale, penitenziale e caritativo.

Era anche un uomo di profonda cultura e per trenta anni ragazzi e giovani di Lauria e del circondario affollarono la sua povera casa in una vera e propria scuola cattolica, con l’intento di formare «ottimi cristiani e santi cittadini».

Osservò sempre una stretta povertà volontaria, che unì a un’incondizionata obbedienza ai suoi superiori ecclesiastici.

Nella via dell’umiltà totale, trascorse la sua esistenza in continua e aspra penitenza: consumando cibi frugali, mortificando il corpo con cilici e flagellazioni e usando il pavimento come letto.

Morì il 25 febbraio 1828, dopo un’agonia vissuta nel completo abbandono mistico. Dopo la sua morte ci furono prodigiose guarigioni e numerose conversioni e la fama della sua santità si diffuse rapidamente.

Daniela Catalano

Data: 28/02/2021



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