Martedì, 08 Ottobre 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia

II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia

LE LETTURE

PRIMA LETTURA (At 4,32-35)
Un cuore solo e un’anima sola.

Dagli Atti degli Apostoli

La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune.
Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore.
Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 117)
Rit: Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.

Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre».

La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.
Il Signore mi ha castigato duramente,
ma non mi ha consegnato alla morte.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!

SECONDA LETTURA (1Gv 5,1-6)
Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Carissimi, chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato.
In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.
Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.
E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l’acqua soltanto, ma con l’acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità.

VANGELO (Gv 20,19-31)
Otto giorni dopo venne Gesù.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

LA BEATA

Beata Elena Guerra

1/beata elena.jpgL’11 aprile il Martirologio Romano ricorda “l’Apostola dello Spirito Santo”, la beata Elena Guerra che è considerata precorritrice del movimento del Rinnovamento nello Spirito Santo.
Le spoglie della beata riposano a Lucca, nella chiesa di sant’Agostino delle Oblate dello Spirito Santo, dove fu traslata nel 1928.

Nacque a Lucca il 23 giugno 1835 e dopo la cresima, a 8 anni, cominciò a essere devota allo Spirito Santo.
Nel 1856 fondò prima il “Giardinetto di Maria” e poi le “Amicizie spirituali”, due forme di aggregazione femminile laicale che anticipavano i metodi dell’Azione Cattolica.
Nel 1857 fu colpita da una grave malattia. Quando guarì chiese di entrare tra le Dame di Carità e quando a Lucca imperversò il colera, si adoperò per curare i malati.
Nel 1870, tornata da un pellegrinaggio a Roma con suo padre, si sentì spinta a fondare il gruppo di Adoratrici del SS. Sacramento, poi, dopo aver letto la biografia di sant’Angela Merici, volendo fare qualcosa per l’educazione della gioventù, nel dicembre 1872, aprì una scuola privata per le figlie della borghesia e della nobiltà lucchese.

Con il gruppo delle sue compagne fondò l’istituto di S. Zita, formato da donne che inizialmente non facevano vita comunitaria ma si dedicavano all’educazione del- le fanciulle.
Tra le sue allieve ebbe anche Gemma Galgani poi santa.
Nel 1882, iniziò la vita di comunità delle Oblate dello Spirito Santo, superando le critiche dei suoi concittadini e del vescovo.
I cardini della sua spiritualità erano: lo Spirito Santo, il Cenacolo, la Pentecoste. Nel 1865 scrisse la “Pia Unione di preghiere allo Spirito Santo” per ottenere la conversione degli increduli, e diffuse la pratica delle 7 settimane in preparazione alla Pentecoste; infine, nel 1889 fece stampare la novena intitolata “Nuovo Cenacolo”.

Scrisse a Leone XIII esortandolo a indurre vescovi e parroci a preparare i fedeli alla festa di Pentecoste con una novena.
Il pontefice con un “Breve” del 5 maggio 1895 esortò tutti i vescovi del mondo a fare questa novena.
La beata istituì anche il “Cenacolo Permanente” e il Papa, con l’enciclica Divinum illud Munus del 9 maggio 1897 raccomandò ai fedeli la devozione allo Spirito Santo.
Tra il 1905 e il 1906 fu accusata da alcune sue consorelle di dilapidare il patrimonio dell’istituto con le sue pubblicazioni e fu costretta a dimettersi.
Gli ultimi tre anni li tra- scorse nella malattia e morì l’11 aprile 1914, Sabato santo.

Il 26 aprile 1959 fu beatificata da Giovanni XXIII all’inizio del pontificato. La diocesi di Lucca la ricorda il 23 maggio.

Daniela Catalano

Data: 09/04/2021



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