Venerdì, 29 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

SANTISSIMA TRINITA'

SANTISSIMA TRINITA'

LE LETTURE

PRIMA LETTURA (Dt 4,32-34.39-40)
Il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra; e non ve n’è altro.

Dal libro del Deuteronòmio

Mosè parlò al popolo dicendo:
«Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te: dal giorno in cui Dio creò l’uomo sulla terra e da un’estremità all’altra dei cieli, vi fu mai cosa grande come questa e si udì mai cosa simile a questa? Che cioè un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco, come l’hai udita tu, e che rimanesse vivo?
O ha mai tentato un dio di andare a scegliersi una nazione in mezzo a un’altra con prove, segni, prodigi e battaglie, con mano potente e braccio teso e grandi terrori, come fece per voi il Signore, vostro Dio, in Egitto, sotto i tuoi occhi?
Sappi dunque oggi e medita bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra: non ve n’è altro.
Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti do, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te e perché tu resti a lungo nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà per sempre».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 32)
Rit: Beato il popolo scelto dal Signore.

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.
Perché egli parlò e tutto fu creato,
comandò e tutto fu compiuto.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.

SECONDA LETTURA (Rm 8,14-17)
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.

VANGELO (Mt 28,16-20)
Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

LA BEATA

Beata Elia di S. Clemente

1/suor-elia.jpgEra il 18 marzo del 2006 quando, nella cattedrale di Bari, è stata beatificata Elia di san Clemente, monaca professa dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, che la Chiesa ricorda il 29 maggio.
La vita di questa donna, “piccolo sorriso del buon Dio” è semplice e piena di amore. Nacque a Bari il 17 gennaio 1901, terzogenita della famiglia Fracasso e fu battezzata, con il nome di Teodora dallo zio don Carlo.
Nel 1905 la sua famiglia si trasferì in una casa con un piccolo giardino e la piccola Teodora affermò di avere visto in sogno una bella “Signora” che si aggirava tra i gigli fioriti, poi sparita all’improvviso, cui promise di farsi monaca.
Nel 1911, la notte precedente alla Prima Comunione, sognò S. Teresa di Gesù Bambino che le disse: «Sarai monaca come me». In seguito frequentò il laboratorio di cucito e di ricamo presso l’istituto delle Stimmatine.
Entrò a far parte dell’associazione della beata Imelda Lambertini e poi passò alla “Milizia Angelica” di San Tommaso d’Aquino.
Riuniva le amiche nella cameretta di casa per meditare e pregare insieme. Fu Pietro Fiorillo, suo direttore spirituale, a introdurla nel Terz’Ordine Domenicano, nel quale entrò come novizia il 20 aprile 1914, con il nome di Agnese.

Durante gli anni della Prima Guerra Mondiale ebbe molte occasioni per fare del bene al prossimo e portare avanti la sua opera di catechesi. Verso la fine del 1917, decise di rivolgersi per un consiglio al gesuita Sergio Di Gioia, il quale, divenuto suo nuovo confessore, la indirizzò, insieme a un’amica, al Carmelo di San Giuseppe, a Bari.
Entrò in comunità l’8 aprile 1920 e rivestì l’abito il 24 novembre, assumendo il nome di suor Elia di San Clemente.

Emise i primi voti semplici il 4 dicembre 1921. Oltre a S. Teresa di Gesù, prese come sua guida Teresa di Gesù Bambino, seguendo la “piccola via dell’infanzia spirituale”.

Fece la professione solenne l’11 febbraio 1925. Il suo cammino, sin dall’inizio, non fu facile. Trascorreva molto tempo nella sua cella, dedita ai lavori di cucito che le erano affidati e fu nominata sagrestana nel 1927.
Intrattenne un’edificante corrispondenza epistolare con padre Elia di S. Ambrogio, procuratore generale dei Carmelitani Scalzi.
Verso la fine del 1926 cominciò a soffrire per un continuo mal di testa, che lei chiamava il suo “fratellino”. Alcuni giorni prima di Natale, accusò una forte febbre e altri disturbi riconducibili a una possibile meningite o encefalite.
Morì alle ore 12 del 25 dicembre. Le sue spoglie riposano in un’urna nella cappella del suo monastero.

Daniela Catalano

Data: 29/05/2021



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