Giovedì, 18 Aprile 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

LE LETTURE

PRIMA LETTURA (Num 11,25-29)
Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo!

Dal libro dei Numeri

In quei giorni, il Signore scese nella nube e parlò a Mosè: tolse parte dello spirito che era su di lui e lo pose sopra i settanta uomini anziani; quando lo spirito si fu posato su di loro, quelli profetizzarono, ma non lo fecero più in seguito.
Ma erano rimasti due uomini nell’accampamento, uno chiamato Eldad e l’altro Medad. E lo spirito si posò su di loro; erano fra gli iscritti, ma non erano usciti per andare alla tenda. Si misero a profetizzare nell’accampamento.
Un giovane corse ad annunciarlo a Mosè e disse: «Eldad e Medad profetizzano nell’accampamento». Giosuè, figlio di Nun, servitore di Mosè fin dalla sua adolescenza, prese la parola e disse: «Mosè, mio signore, impediscili!». Ma Mosè gli disse: «Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito!».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 18)
Rit: I precetti del Signore fanno gioire il cuore.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Anche il tuo servo ne è illuminato,
per chi li osserva è grande il profitto.
Le inavvertenze, chi le discerne?
Assolvimi dai peccati nascosti.

Anche dall’orgoglio salva il tuo servo
perché su di me non abbia potere;
allora sarò irreprensibile,
sarò puro da grave peccato.

SECONDA LETTURA (Giac 5,1-6)
La vostre ricchezze sono marce.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo

Ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che cadranno su di voi! Le vostre ricchezze sono marce, i vostri vestiti sono mangiati dalle tarme. Il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si alzerà ad accusarvi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni!
Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto sulle vostre terre, e che voi non avete pagato, grida, e le proteste dei mietitori sono giunte alle orecchie del Signore onnipotente.
Sulla terra avete vissuto in mezzo a piaceri e delizie, e vi siete ingrassati per il giorno della strage.
Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non vi ha opposto resistenza.

VANGELO (Mc 9,38-43.45.47-48)
Chi non è contro di noi è per noi. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.
Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».

IL BEATO

1/Luigi_Monza.jpgBeato Luigi Monza

Il beato di questa settimana è il fondatore dell’Istituto Secolare delle Piccole Apostole della Carità, beatificato il 30 aprile 2006 a Milano, dal cardinale Tettamanzi. Don Luigi Monza, che la Chiesa ricorda il 29 settembre, era nato il 22 giugno del 1898 a Cislago tra Varese e Milano. Nel settembre del 1913 partì per Penango Monferrato, per l’istituto missionario salesiano. Dopo l’anno scolastico 1915/16, al rientro a casa per le vacanze trovò la situazione familiare molto complicata. Il padre era completamente invalido e suo fratello era a combattere sul fronte orientale. Luigi decise di aiutare la famiglia e non tornò a Penango, ma entrò nel Collegio Villoresi di Monza.

Nel 1917 fu chiamato sotto le armi. Dopo il congedo riprese gli studi. Fu ordinato sacerdote il 19 settembre 1925 e destinato alla chiesa parrocchiale di san Maurizio a Vedano Olona, in provincia di Varese dove si distinse per la sua testimonianza personale e per l’esercizio della carità. Si prodigò per fondare la Schola cantorum, la filodrammatica e la società sportiva “Viribus unitis”.
A causa di alcuni screzi con i fascisti, che gli costarono anche una breve incarcerazione, fu destinato al Santuario di N.S. dei Miracoli a Saronno, dove giunse nel novembre 1928.
Fu in questo ambiente familiare che nacque l’idea dell’Opera che prese il nome di “Nostra Famiglia”. Quando nel maggio del 1933 incontrò Clara Cucchi capì che era la persona giusta per iniziare a concretizzare il progetto che aveva in mente.
Il 30 ottobre del 1936 don Luigi partecipò alla prima riunione ufficiale che diede inizio all’istituto “La Nostra Famiglia”.

Riuscì a comprare un terreno a Vedano Olona dove fu posta la prima pietra il 29 agosto 1937.

Nel frattempo fu nominato parroco di S. Giovanni alla Castagna, rione periferico di Lecco.

Al centro della vita della parrocchia pose l’adorazione eucaristica, accompagnata dalla predicazione. Terminata la seconda guerra mondiale “La Nostra Famiglia” rimase a disposizione per nuove iniziative.
Nel gennaio del 1946 il professor Giuseppe Vercelli, direttore dell’Istituto Neurologico “Besta” di Milano, propose a don Monza di occuparsi della rieducazione dei bambini anormali psichici.
Don Luigi che viveva l’impegno di parroco e quello per “La Nostra Famiglia” con uguale intensità fu richiamato dal cardinale  Schuster che lo esortò a scegliere tra la parrocchia e la direzione delle religiose.

Nell’agosto del 1954 si accentuarono i suoi disturbi cardiaci e il 29 settembre morì invocando Gesù.

Daniela Catalano

Data: 26/09/2021



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