Venerdì, 29 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

Congregazione delle Piccole Figlie del Sacro Cuore

Suor Pia, quando nasce la sua Congregazione e come si è evoluta nel tempo?
Qual è il carisma che la caratterizza?

«La Congregazione delle Piccole Figlie del Sacro Cuore di Gesù conta 178 suore, presenti nel Nord Italia, a Nola e a Roma, dove ci sono due comunità, una che ospita gli studenti e una nella parrocchia di S. Francesca Romana; poi ci sono 54 suore in Madagascar e una piccola presenza in Perù, Romania e nella Svizzera ticinese.
A Sale, oltre alla Casa Madre con 42 religiose, c’è anche Villa Mensi, dove sono accolte 23 sorelle anziane, tra cui la più longeva è suor Maria Punta, originaria di Gavi, che proprio domenica scorsa ha compiuto ben 102 anni.
Oggi più di prima abbiamo bisogno di pregare per la Vita Consacrata che, come dimostra questa Giornata, è nel cuore della Chiesa e deve essere sostenuta nelle sue varie forme. Noi dobbiamo vivere alla sequela del Signore e avere nel cuore la percezione della sua chiamata. Siamo chiamate a testimoniare la pienezza della nostra vita religiosa.
Al centro devono esserci la comunità e la comunione, attraverso cui passa la nostra missione. Ciascuna di noi è inviata dalla congregazione in tutto il mondo.

La Congregazione è nata nel 1924 per desiderio di mons. Amilcare Boccio che voleva il trionfo dell’amore misericordioso del Signore. Nella Casa Madre, che è sempre rimasta a Sale, un ruolo essenziale lo ha avuto madre Guglielmina Remotti, la prima consacrata, insieme a tre compagne. 
Per il fondatore l’impegno delle suore si traduceva in una collaborazione con i sacerdoti nella catechesi e nella cura dei bambini, soprattutto all’interno degli asili infantili.
In passato, infatti, vi erano molte piccole comunità che vivevano nelle parrocchie.
Mons. Boccio, per diffondere il culto del Sacro Cuore, fondò anche una rete di preghiera prima con i chierici tra i laici, dopo la Prima Guerra Mondiale.
Durante la Grande Guerra, mentre era cappellano militare ed era convalescente dopo essere stato ferito gravemente, aveva letto e meditato a lungo la Storia di un’anima di santa Teresa del Bambin Gesù.
Quando la guerra finì volle seguire il suo esempio e, con la collaborazione di madre Guglielmina, nella primavera del 1919, a Sale, cominciò a organizzare le prime riunioni dell’associazione della “pratica d’unione con Dio” per il trionfo del Sacro Cuore e per la diffusione della “piccola via” di santa Teresina.
Il 25 marzo 1924 diede inizio alla nuova Congregazione. Noi, dunque, non siamo nate per una specifica opera assistenziale o scolastica ma per la diffusione dell’amore di Dio, sulla scia della “piccola via” di santa Teresina.
Oggi siamo una presenza davanti al Signore e accanto ai laici. Il mondo, infatti, ha bisogno di una vera testimonianza di fraternità e di fede. E solo la fede nel Signore morto e risorto è la ragione della nostra vita. Tutte noi siamo qui solamente per il Signore che si è incarnato nel Figlio per il mondo intero». 

Perché oggi una giovane dovrebbe farsi suora?

«Dovrebbe scegliere la vita religiosa perché sente la chiamata del Signore e poi per donare totalmente la sua vita a lui e agli altri.
Si tratta di una risposta a una ricerca di un senso di vita. Nella nostra esperienza di comunità è fondamentale la preghiera che significa coltivare un dialogo sempre più vivo e vero con il Signore e la comunione autentica».

Data: 28/01/2022



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