Giovedì, 28 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

I DOMENICA DI AVVENTO

I DOMENICA DI AVVENTO

LE LETTURE

PRIMA LETTURA (Is 2,1-5)
Il Signore unisce tutti i popoli nella pace eterna del suo Regno.

Dal libro del profeta Isaìa

Messaggio che Isaìa, figlio di Amoz, ricevette in visione su Giuda e su Gerusalemme.
Alla fine dei giorni,
il monte del tempio del Signore
sarà saldo sulla cima dei monti
e s’innalzerà sopra i colli,
e ad esso affluiranno tutte le genti.
Verranno molti popoli e diranno:
«Venite, saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe,
perché ci insegni le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieri».
Poiché da Sion uscirà la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.
Egli sarà giudice fra le genti
e arbitro fra molti popoli.
Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri,
delle loro lance faranno falci;
una nazione non alzerà più la spada
contro un’altra nazione,
non impareranno più l’arte della guerra.
Casa di Giacobbe, venite,
camminiamo nella luce del Signore.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 121)
Rit: Andiamo con gioia incontro al Signore.

Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!

È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.

Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano;
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi.

Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: «Su di te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene.

SECONDA LETTURA (Rm 13,11-14)
La nostra salvezza è più vicina.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti.
La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.
Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impurità, non in litigi e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo.

VANGELO (Mt 24,37-44)
Vegliate, per essere pronti al suo arrivo.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

LA BEATA

Beata Gaetana Sterni

1/beata GAETANA.jpgQuesta settimana conosciamo la figura della beata Gaetana Sterni fondatrice della congregazione delle Suore della divina volontà, beatificata da Giovanni Paolo II il 4 novembre 2001 e ricordata dalla Chiesa il 26 novembre. Nacque il 26 giugno 1827 a Cassola, piccolo paese della provincia di Vicenza, undicesima di quattordici figli. All’età di otto anni si trasferì a Bassano del Grappa insieme alla famiglia.
In pochi anni perse la sorella maggiore e il padre e si ritrovò costretta a crescere in fretta. Dimostrò intelligenza, sensibilità, una personalità solare e una notevole leggiadria e per questo nel 1843 Gaetana sposò Liberale Conte, di sedici anni più vecchio di lei e vedovo con tre figli, che morì dopo appena otto mesi di matrimonio.
A seguito di quest’evento, si ammalò gravemente e ricevette il viatico, ma poi si riprese. Il 15 dicembre nacque postumo il suo bimbo, morto dopo pochi giorni.
Dopo essersi ripresa dal dolore si affidò al Signore e cominciò a prendersi cura dei tre piccoli orfani. Allontanata dalla famiglia del marito, a 19 anni ritornò da sua madre. Pregando capì che Dio voleva diventare “l’unico sposo dell’anima sua”.

Chiese quindi di entrare nel convento delle Canossiane di Bassano dove c’era la sorella e fu accettata come postulante. Dopo la morte improvvisa della mamma, dovette lasciare il convento e assumersi la responsabilità dei fratelli minori.

Nel 1849 stese il suo “metodo di vita”, che prevedeva il ritiro, il raccoglimento, la mortificazione e l’assidua pratica della confessione. Il 4 ottobre del 1852 ebbe la sua prima esperienza mistica e nel 1853 Gaetana entrò nell’“Ospizio di mendicità” della città che ospitava 115 ospiti “per la massima parte vittime del disordine e del vizio”. Fu accolta come assistente della direttrice e nel 1858 la sostituì nella carica.

Vi rimase per 36 anni fino alla morte e si impegnò in questo ministero con infaticabile carità. Cominciò a pensare anche di formare un’unione di donne che si dedicassero all’assistenza dei malati a domicilio.

A 33 anni, nel 1860, con il consenso del suo confessore fece voto di intera donazione di se stessa a Dio, “disposta ad accettare qualunque cosa il Signore volesse per lei”. Iniziò poi a scrivere le “regole personali” ed ebbe una seconda esperienza mistica il 26 maggio, seguita da una terza il 24 luglio. Nacquero così nel 1875 le Figlie della Divina Volontà dedite a servire i poveri e il prossimo bisognoso. Gaetana morì il 26 novembre 1889 assistita dalle sue figlie.

Le sue spoglie sono venerate nella Casa Madre.

Daniela Catalano

Data: 29/11/2022



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