Giovedì, 28 Marzo 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

Crescere insieme in CASA ALPINA

Con don Claudio Baldi abbiamo parlato della realtà educativa di Brusson

La Casa Alpina di Brusson anche quest’anno, anche in questi giorni d’estate “sta lavorando” a pieno ritmo.
Molti gli ospiti che si alternano nelle sue stanze, tante le iniziative, il tutto affidato all’Azione Cattolica della Diocesi di Tortona.
Abbiamo chiesto a don Claudio Baldi, Assistente della nostra AC, di farci conoscere meglio e da vicino qualcosa della Casa.

Don Claudio, la Casa è aperta in questo periodo: ci racconti un po’ cosa avviene lassù?
Si! Volentieri. In questi giorni siamo nel pieno dell’attività.
La Casa Alpina ha aperto la stagione durante il ponte del 2 Giugno per il campo animatori organizzato dalla Pastorale Giovanile e poi diciamo “ufficialmente” il 14 con il primo turno dei ragazzi.
Io ho seguito direttamente il primo turno a metà Giugno e sto per ritronare con i ragazzi delle scuole superiori, per il campo Giovanissimi.
Il mese di Luglio è stato caratterizzato dalla presenza dei ragazzi delle scuole medie: 75 - 80 ragazzi per turno, escludendo il primo turno di Giugno dove erano solo 50.
Ma per incominciare è andata bene così.
Il mese di Agosto è impegnato dai gruppi delle famiglie.


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Grazie Don Claudio. Ma allora mi pare di capire che sarà una stagione impegnativa?
Mah! Impegnativa nel senso che bisogna stare attenti e seguire parecchi fronti: dalla manutenzione, agli animatori, al rapporto con il personale e fondamentalmente i ragazzi e le loro famiglie.
Per fortuna però possiamo contare su parecchi collaboratori, i quali ognuno per la sua parte, portano avanti il lavoro con serietà e impegno.
Dobbiamo ringraziare molte persone, che nello stile di un laicato responsabile e collaborativo, offrono tempo, energie e competenze per il buon funzionamento del tutto.
Alcuni in questi ultimi anni si sono fatti carico di un notevole sforzo e di questo, senza fare nomi, siamo molto riconoscenti.
L’impegno non è mai di uno solo. Il bello è che si lavora insieme, condividendo scelte e modalità; e si sa che la fatica quando è condivisa sembra più leggera. Durante l’apertura sono proprio i volontari, con il loro servizio a garantire un corretta conduzione della Casa.

Come ci si organizza con l’Assistenza dei ragazzi?
È fondamentale la figura dell’Educatore.
Vediamo allora brevemente in cosa consiste questa figura.
È bello considerarli un po’ come i fratelli maggiori che accompagnano i loro fratellini più piccoli.
Certamente non ci si improvvisa. Sono tutti ragazzi conosciuti personalmente da noi sacerdoti e già allenati al servizio nelle proprie parrocchie in mezzo alla gioventù.
Durante l’anno abbiamo fatto con loro un cammino di preparazione per presentare il tema dell’Estate e programmare le divisioni nei turni e le giornate in Casa Alpina.
Anche qui con alcune persone da vari anni oramai abbiamo impostato un certo tipo di lavoro che dà responsabilità e fa sperimentare a questi giovani quanto sia importante impegnarsi e investire in ciò che fa davvero bene.

Si parla tanto in questi giorni di “Emergenza Educativa” e l’educazione è proprio uno dei vostri maggiori obiettivi…
Certo. La Casa Alpina è un luogo dove si sta insieme nella gioia della fede, si fa catechesi, si gioca, si organizzano attività di servizio, si passeggia in montagna, si riflette e si prega.
Direi, senza troppe pretese però, è un luogo dove, accanto alla famiglia e alla scuola, si impara a vivere.
A ogni livello: chi ha responsabilità perché eserciti il servizio e la generosità verso gli altri, vincendo la tentazione di mettere al centro se stesso, perché l’egoismo è nemico della vera gioia.
Ma anche i ragazzi vivono la stessa cosa: lo stare insieme nella comunità, il rispetto degli orari, l’accudire per qualche giorno alla propria persona e il tenere ordinati i vari ambienti sono tutte linee educative ad ampio raggio che risultano certamente utili alla crescita della persona.
Abbiamo condiviso tutto con le famiglie durante gli incontri in preparazione alla partenza e anche questo scambio e questa sinergia ci pare efficace.
In autunno poi pensavamo ad un grande incontro di ragazzi e famiglie.
Una rimpatriata dopo l’estate.

C’è un tema dell’Estate attorno al quale lavorate?
Sì. Durante la mattinata è previsto un momento di riflessione.
Il tema quest’anno è l’incontro.
Abbiamo preparato 5 schede di cinque personaggi del Vangelo (di cui quattro donne) che presentano il loro incontro con Gesù e di come questo abbia inciso nella loro vita.
Dopo la preghiera, il sacerdote presenta il tema della giornata e gli animatori mettono brevemente in scena, in forma di intervista, le parole del personaggio e del suo incontro con il Maestro.
Poi si lavora nei gruppi. I personaggi sono Maria Maddalena, Marta, Maria la Madre di Gesù, la Samaritana e Pietro.
La cosa bella è che le schede le hanno imbastite, almeno nelle linee essenziali, gli stessi animatori durante il loro incontro a Maggio.

Tu, a causa di altri impegni, non puoi essere sempre presente in Casa Alpina ma mi pare di capire che un sacerdote però c’è sempre.
Anche il Vescovo viene a trovarvi? 
Sì. Certo ogni turno ha la presenza di un sacerdote che sia di guida e di riferimento per gli animatori e per i ragazzi. 
Il Vescovo segue da vicino la vita della Casa Alpina e una mezza giornata per turno sale a Brusson.Incontra i ragazzi.
Gli è stato affidato il tema del servizio nella scheda di Marta e Maria. 
Prima del mezzogiorno ha sempre una parola per gli animatori. Quest’anno durante i primi due turni è stato possibile festeggiare anche con i ragazzi il Cinquantesimo anniversario della Sua Ordinazione sacerdotale.

Ci dici Don Claudio qual è il segreto di Brusson?
Se è un segreto non lo so neanche io e poi non lo potrei dire. Vediamo però che nel nostro mondo ricco occidentale c’è carenza: tante persone sono carenti dell’esperienza della bontà di Dio e poi non trovano alcun punto di contatto con la parrocchia e con le strutture essenziali della vita cristiana.
C’è bisogno allora di luoghi, dove possano, almeno per qualche istante, considerare la loro nostalgia interiore.
E qui siamo chiamati a portare avanti queste vie dell’evangelizzazione.
Una di queste vie potrebbe essere costituita dalla Casa Alpina.
Qui incontro persone che vivono le loro piccole esperienze di fede testimoniando il servizio e, in tal modo, una nuova vicinanza della Chiesa al mondo.
Così realizzano quello che da sempre è stato lo stile dell’Azione Cattolica: apostolato dei laici per l’evangelizzazione.
A tutti appare in modo sempre più chiaro che abbiamo bisogno di questo cibo di amore, di amicizia concreta l’uno con l’altro e con il Signore.
Si cerca insieme di fare questo. Il Signore ci aiuti e ci indichi sempre la via per essere insieme luci nel mondo e per mostrare al nostro prossimo la via verso il cielo, dove è possibile soddisfare il desiderio profondo della vita.
Punta in alto è il tema dell’ACR di quest’anno.
Noi ci proviamo. Poi, come cantava Ron, il resto chissà… verrà domani.

Matteo Colombo

 

Data: 31/07/2012



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