Martedì, 23 Aprile 2024
Diocesi di Tortona
Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Guido Marini
Vescovo

VISITA AD LIMINA

VISITA AD LIMINA

Il 14, 15, 16 febbraio Mons. Martino Canessa, assieme ai Vescovi liguri, guidati dal Card. Angelo Bagnasco, ha partecipato alla Visita ad Limina a Roma.

Abbiamo chiesto al Vescovo di condividere con i lettori del Popolo le suggestioni di questo significativo momento. Ecco il testo dell’intervista. 

Eccellenza, che cos’è la Visita ad Limina?

1/ad limina1.JPGOgni cinque anni, ogni Vescovo è chiamato a far visita a Roma al Santo Padre e ai suoi diretti collaboratori, per esporre la situazione della diocesi e rendere conto del suo operato. Naturalmente il Santo Padre ha altre strade per informarsi, ma vuole sentire dalla viva voce del singolo Vescovo cosa avviene nella chiesa particolare. 

Come avviene la Visita ad Limina?

La visita avviene in questo modo: c’è il contatto con le Congregazioni. Significativo è anche il momento della preghiera sulla tomba di Pietro e quindi c’è la visita al Santo Padre. Qualche volta a tu per tu, altre volte, come quest’ultima, in gruppo. In questo caso ero insieme ai Vescovi della Circoscrizione ligure. 

Eccellenza “Ad Limina” è un’espressione tradizionale latina. Cosa significa?

La parola “visita ad limina apostolorum” significa visita “alle tombe degli apostoli”. È il luogo dove i santi Pietro e Paolo hanno terminato con il martirio la loro vita terrena. Praticamente è una visita al cuore della Chiesa. 

A voi Vescovi viene chiesto di fare una relazione scritta o solo verbale?

Prima della visita ogni Vescovo deve stendere una relazione riguardante i singoli punti della pastorale e inviarla al Nunzio apostolico d’Italia che poi la fa pervenire agli appositi uffici della Curia.

 Quale è stato il momento più significativo?

Il momento più significativo evidentemente è stato quello con il Santo Padre. La circostanza delle sue dimissioni ha reso più prezioso l’incontro con lui. Un incontro comunitario, come ho detto, ma altamente importante. Siamo stati assieme più di un’ora ed ognuno di noi è stato invitato dal Santo Padre a presentare le linee fondamentali della vita pastorale della sua diocesi. Significativa è stata la visita alle Congregazioni: quella del clero, dell’educazione cattolica, della dottrina della fede, dei Vescovi, degli istituti di vita consacrata, del culto e il Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione.

 Abbiamo visto dai telegiornali il suo saluto al Papa. Era sorridente e gli ha detto qualcosa. Possiamo sapere cosa ha detto al Papa?

Gli ho assicurato la preghiera che certamente anche nella diocesi di Tortona è stata fatta per il momento che sta vivendo e per la Chiesa in genere. L’ho anche rassicurato dell’affetto che la comunità cristiana di Tortona nutre per la sua persona.

 Vi ha donato qualcosa?

Il Papa ha donato ad ogni Vescovo una croce pettorale e un certo numero di coroncine del rosario. 

Ha sperimentato una vicinanza con il Papa. Un messaggio alla diocesi alla luce di questa forte esperienza di Chiesa?

Incontrare il Santo Padre è sempre un’esperienza rilevante. Quella di questa volta, però, è stata segnata dalla notizia delle dimissioni: un avvenimento che ha sorpreso tutti. Ciò deve farci prendere coscienza della nostra appartenenza alla Chiesa. Forse c’è bisogno di capire che occorre pregare di più, non solo spettatori ma anche persone che condividono il cammino della Chiesa là dove vivono. Spero che questi fatti provochino nel cuore della gente della nostra diocesi uno scossone per essere più vivi nelle loro comunità.

A cura di Claudio Baldi

Vedi la pagina de "IL POPOLO" (servizio completo e le immagini).

Data: 22/02/2013



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