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Don Niso Dallavalle

Don Niso Dallavalle

Ricorre quest’anno il quarantesimo anniversario della scomparsa di don Niso Dallavalle. Il suo nome e il suo carisma di educatore sono legati alla nascita, nei primi anni Cinquanta, della comunità di consacrate “Rosa Mistica” con sede a Torrazzetta, nel comune di Borgo Priolo.

Le celebrazioni in suo ricordo si terranno sabato 15 giugno a Piacenza dove il Vescovo mons. Gianni Ambrosio celebrerà la Santa Messa nella cripta della cattedrale di Piacenza, città dove per oltre vent’anni insegnò al liceo classico “Gioia” e dove ha animato la realtà di “Famiglia Studentesca”, una struttura in via Gazzola a Piacenza nata per ospitare le ragazze delle valli piacentine che studiavano in città.

Don Niso rimase vittima di un terribile incidente stradale il 22 giugno 1973: la sua macchina venne tamponata sull’autostrada del Sole mentre percorreva il ponte sul fiume Po (l’esatta dinamica dell’incidente non è mai stata chiarita); l’incendio che ne seguì ne causò la morte.

Don Niso Dallavalle nacque a Vicobarone, nel comune piacentino di Ziano ai confini con il “nostro” Oltrepò, il 15 dicembre 1919. Ordinato sacerdote nel 1943, si trasferì a Roma per completare la sua formazione e vi conseguì la laurea in diritto canonico e in diritto civile.
Dopo la guerra ritornò a Piacenza dove venne inviato in Santa Teresa come curato del parroco mons. Luigi Longinotti; contemporaneamente gli venne affidato l’insegnamento di religione al Liceo classico “Gioia”, incarico che manterrà per circa vent’anni diventando, grazie al suo carattere e alla sua apertura mentale, educatore e amico di tanti giovani piacentini. Oltre ad insegnare, il sacerdote si inserì anche nelle dinamiche della gioventù studentesca del tempo.
Nel 1956, a Piacenza in via Gazzola, realizzò la “Famiglia Studentesca”, finalizzata a dare una casa e un sostegno negli studi, nonché una formazione etico-religiosa, a quelle ragazze che, abitando nelle vallate piacentine allora scarsamente collegate con il centro, non avrebbero potuto rincasare dopo le lezioni.

1/torrazzetta2.jpgL’opera di don Niso si ampliò con l’“Oasi Rosa Mistica” nella residenza di Torrazzetta, suggestiva località dell’Oltrepò pavese che don Dallavalle amava definire “il polmone dell’opera”. Si trattava di un’antica villa patrizia, acquistata con notevoli sacrifici economici e che richiedeva impegnativi lavori di manutenzione e ristrutturazione.
E proprio a Torrazzeta emerse la poliedricità di don Niso che si propose anche come “prete operaio”. Torrazzetta è divenuta negli anni un luogo di accoglienza anche di gruppi per ritiri spirituali.

Impegnato spesso a Roma nella Sacra Rota, era sempre l’anima dei suoi giovani: con loro visse l’opera di soccorso a Firenze durante l’inondazione dell’Arno del 1966 e di Valle Mosso del 1968.

Per le capacità organizzative mostrate, venne invitato dal vescovo Manfredini a collaborare a diverse iniziative diocesane; il Vescovo lo nominò poi suo vicario amministrativo. La sua vita venne stroncata da quel tragico incidente stradale il 22 giugno 1973, proprio mentre si stava recando in Curia per partecipare ad un consiglio amministrativo.

Nel 2005 a ricordo di don Niso è stata realizzata nella città di Gbatopé in Togo una scuola come naturale estensione spazio-temporale della sua “Famiglia Studentesca”.

Data: 12/06/2013



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